Schianto a Levico, morti padre e figlia

Terribile impatto tra un furgone e un’auto: quattro persone sono ricoverate all’ospedale Santa Chiara


Ubaldo Cordellini


LEVICO. Era quasi mezzanotte. La Volkswagen Passat ha avuto un guizzo all’improvviso. Ha scartato verso sinistra. In senso opposto stava arrivando un furgone Iveco. Lo scontro è stato inevitabile e tremendo. Sono morti così, sulla statale della Valsugana alle porte di Levico, Luciano Cretti, promotore finanziario di 52 anni, e sua figlia Anna, 14 anni compiuti il 31 gennaio. Il primo abitava in via Gianordoli, alle Laste, a Trento, la figlia, invece, viveva con la madre Petra De Joode e il fratello Davide in via Pradistei a Villamontagna. Le due vittime viaggiavano nella berlina insieme a un’amica coetanea della ragazzina che, per fortuna, se l’è cavata con un forti contusioni polmonari guaribili in dieci giorni. Ferite lievi anche per i tre occupanti del furgone che appartiene a un’impresa edile veneta. Alla guida dell’Iveco c’era Lorenzo Scopinello, 42 anni di Riese Pio X, che ha riportato ferite guaribili in dieci giorni. Con lui due muratori romeni, Costica Taderach, 31 anni, e Tomel Huiung, 27 anni. Anche per loro pochi giorni di prognosi.

Luciano Cretti, sua figlia Anna e l’amichetta avevano appena partecipato alla Cena al buio, al ristorante Alla Sosta di Castelnuovo e stavano tornando a casa a Trento. Il furgone, invece, stava tornando in Veneto dopo una giornata di lavoro. Cretti aveva fatto sedere le due bambine sul sedile posteriore, una precauzione che non è bastata a salvare la vita a sua figlia. L’incidente si è verificato tra Barco e Levico, all’altezza dell’autodemolizione Recchia. In quel punto, la strada piega verso destra e disegna come una larga curva. E’ un tratto che invita alla velocità, ma anche molto insidioso, dal momento che è facile perdere il controllo dei mezzi. Lo dimostra l’alto numero di incidenti di questo tipo che si è verificato in quella zona.

La Passat aveva iniziato ad affrontare quella specie di semicurva quando qualcosa è andato storto. Forse una distrazione. Forse un colpo di sonno. Forse un malore. Quello che è accaduto esattamente è difficile dirlo. Fatto sta che la vettura ha cambiato improvvisamente traiettoria. Ha piegato alla sua sinistra ed è finita contro il furgone Iveco che stava procedendo in senso contrario. Un terribile scontro frontale. Gli effetti sono stati aumentati dalla somma delle velocità dei due mezzi. Non solo. La Passat è finita sulla scarpata a lato della carreggiata e il furgone le è finito addosso, colpendo violentemente il lato del guidatore. Così per Cretti e sua figlia, che sedeva proprio dietro di lui, non c’è stato niente da fare. L’uomo è stato sbalzato fuori dall’auto ed è morto sul colpo. Sua figlia Anna respirava ancora quando sono arrivati i soccorsi, ma è spirata poco tempo dopo. I due corpi sono stati composti nella camera mortuaria di Pergine dove già nella serata di venerdì si è proceduto al doloroso rito del riconoscimento dei cadaveri.

Sul luogo dell’incidente sono intervenute varie ambulanze, l’auto medica, i vigili del fuoco di Levico e la polizia locale dell’alta Valsugana. La ragazzina che viaggiava sulla Passat è stata trasportata all’ospedale Santa Chiara, dove è stata ricoverata in osservazione nel reparto di astanteria pediatrica. Gli altri tre feriti sono stati portati all’ospedale San Lorenzo di Borgo Valsugana. I mezzi sono stati rimossi e sono stati messi sotto sequestro dal magistrato di turno. Le condizioni in cui si trovano testimoniano la violenza dello scontro. Il frontale della Passat praticamente non c’è più. A lato, sulla scarpata, versato sul prato, il carburante perso dai due mezzi. In mattinata si è dovuto procedere alla bonifica, rimuovendo il primo strato di terreno, per evitare l’inquinamento. Poi restava solo quella ferita marrone sul prato.

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