Sballo in quota, il questore promette tolleranza zero

Dopo il blitz a Obereggen, anche il Trentino rafforza la vigilanza sulle piste e nei rifugi. Iacobone: «Imprudenze assurde, agiremo per tutelare le persone»


di Luca Marognoli


TRENTO. Tolleranza zero sulle notti brave nei rifugi in alta quota. Dopo il blitz dei carabinieri sabato pomeriggio a Obereggen, con 110 persone identificate, due denunciate per detenzione ai fini di spaccio di droga, 20 per ubriachezza e 60 sciatori multati perché scendevano verso Pampeago dopo la chiusura delle piste, anche il Trentino è pronto a fare la sua parte. Lo dice, con parole chiare, il questore Giorgio Iacobone: «Indubbiamente con gli uomini del soccorso piste interforze teniamo sotto continuo monitoraggio queste preoccupanti situazioni. Quello che è avvenuto in Alto Adige, inoltre, è una cosa che incideva in maniera indiretta sul nostro territorio, nello specifico a Pampeago».

Un fenomeno che coinvolge entrambi i versanti della montagna, nella circostanza specifica, ma che si verifica, con analoghe modalità, in numerose stazioni turistiche trentine, dove lo “sballo” spesso si trasferisce sulle piste. «I recenti fatti tragici, come il caso dei quattro russi morti, denotano come la prudenza deve essere sempre osservata», avverte Iacobone. «Anche la vicenda del ragazzo deceduto a Obereggen dimostra come ci siano forme di imprudenza non tollerabili, che non trovano riscontro in nessuna prassi normale».

Enzo Zeni è rimasto vittima di un gesto avventato che si è trasformato in tragedia: il tentativo di salire sul gatto delle nevi in movimento, proprio dopo una festa alla Ganischgeralm (teatro del blitz e il cui gestore è stato sanzionato con quattro multe per alcune irregolarità) gli è costato la vita all’età di 19 anni, gettando nella disperazione quanti gli erano vicini. Da parte delle forze dell’ordine non c’è alcun intento di colpevolizzare una persona scomparsa, ma la volontà di evitare che quanto è accaduto in una notte che doveva essere di serenità e svago tra amici si ripeta. «Se vogliamo fare in modo che il divertimento sulla neve e la vita notturna non degenerino, è necessario che tutti facciano il proprio dovere, a partire dai gestori. Le persone devono essere riaccompagnate a valle e il percorso deve essere posto al vaglio delle autorità addette alla vigilanza, perché nessuna situazione possa diventare di potenziale rischio».

Il questore conferma che l’attenzione rimarrà alta. «Non è possibile salire in rifugio, ubriacarsi e pretendere di scendere non mezzi non idonei. Di situazioni che hanno causato morti ce ne sono state diverse, anche in passato, e noi le perseguiremo nell’interesse delle stesse persone coinvolte. Che non sono soltanto giovani...».

Non è escluso che si intervenga con blitz mirati, come quello compiuto a Obereggen. «Ogni volta che avremo sentore di situazione di pericolo - afferma il questore - lo faremo con grande sollecitudine».

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