Rubati gli «ex voto» alla Madonna

Furto sacrilego nella chiesa di Pizzano: spariti gli ori donati alla Vergine



VERMIGLIO. Un gesto sacrilego alle porte di Natale. È accaduto nella chiesa della Madonna delle Grazie, a Pizzano di Vermiglio. Ignoti, probabilmente giovedì pomeriggio, sono riusciti a forare il vetro antisfondamento del quadro che conserva gli ex voto (per lo più gioielli in oro) che gli abitanti di Vermiglio hanno donato alla Vergine in occasione di particolari grazie ricevute. Dal foro i ladri sono riusciti a sfilare alcuni preziosi.

Ad accorgersi del furto è stato, ieri mattina, il custode della chiesetta, Sergio Delpero: «Senz'altro il furto è stato commesso dopo le 16 di giovedì - spiega Delpero - prima c'era in chiesa un gruppo di scolari per la visita al presepe. Alle 19 ho chiuso io, ma non mi sono accorto di nulla».

Per mettere a segno il colpo, il ladro ha usato i sassi del presepe e il bastone della statua di San Sebastiano per sfondare il vetro: «Non sono neppure riusciti a rubare tutto - spiega ancora Delpero - probabilmente è stato qualche balordo di passaggio». «Siamo tutti molto dispiaciuti - prosegue il custode - la frazione di Pizzano è molto legata alla chiesa della Madonna delle Grazie e quegli ex voto erano il simbolo della devozione. Tra l'altro fino a qualche anno fa gli ori donati alla Vergine erano sulla statua, facile preda di chiunque. Poi, per sicurezza, dopo il restauro della chiesa si è pensato di metterli al sicuro in una teca antisfondamento». Una prudenza che, però, non è bastata a tenere a bada i malintenzionati.  Il valore degli ori trafugati ammonta a circa 6.000 euro. Sull'episodio stanno ora indagando i carabinieri del nucleo operativo di Cles.

La chiesa rappresenta un pezzo importantissimo della storia di Vermiglio. È di origine forse duecentesca e riedificata nel XV secolo. Distrutta dagli eventi del 1877 e del 1918, occupa oggi un posto di rilievo nella conservazione della memoria storica di Vermiglio per la decorazione delle pareti absidali. Si tratta di due momenti simbolo nella storia del paese, "La deportazione a Mitterndorf nel 1915" e "Il ritorno dei superstiti nel 1919". Le pitture murali a tempera sono opera del vicentino Adolfo Mattielli, che le realizzò nel 1939.  Il restauro dei dipinti sono anche stati al centro di un caso nel 2003, quando la Provincia bloccò i lavori perché ritenuti dannosi per le opere.













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