«Ridateci la salma di Yuranis»

L’appello dei genitori della ragazza colombiana uccisa dal marito che ancora aspettano il nulla osta


di Paolo Tagliente


ROVERETO. Sono passati oltre dieci giorni dalla tragedia, ma il corpo di Yuranis Jimenz Cuadrado, la ventinovenne uccisa dal marito Michaele Ocampo, poi suicida, non è stato ancora riconsegnato ai suoi famigliari in Colombia. Dolore che si aggiunge al dolore, insomma, in particolare per la mamma Berta Cuadrado, per il papà Miguel Jimenez, il fratello Elkin e per i tanti amici che Yuranis aveva ancora a Cartagena. A trattenere in Italia la salma della povera ragazza la necessità della magistratura di acquisire i dati dell'esame autoptico eseguito su Yuranis pochi giorni dopo il dramma. Dati che potrebbero impiegare ancora parecchie settimane ad arrivare, rendendo la situazione dei genitori davvero pesantissima. A farsi portavoce di questo disagio è Elide Rodriguez, una sorella più che un'amica di Yuranis, che vive a Milano e a cui i genitori hanno dato mandato di occuparsi di tutte le pratiche necessarie al rimpatrio del corpo. «In Colombia – spiega Elide, che ancora non riesce a credere a quanto accaduto – non riescono a capire il perché di un simile ritardo. Prima l'immenso dolore per la perdita di una figlia, con le notizie che arrivavano frammentarie e in un primo momento riferivano di un accoltellamento, e adesso il susseguirsi di promesse, di annuncia e di smentite. Per quel che riguarda gli aspetti burocratici – prosegue Elide – tutte le pratiche sono state espletate e basterebbe solo una telefonata per poter portare Yuranis in Colombia con il primo volo disponibile della compagnia Iberia. Invece manca il nulla osta del dottor Fabrizio De Angelis, il sostituto procuratore di Rovereto che segue la vicenda e che, a quanto ci è stato riferito dalla sua segreteria, vuole conoscere i risultati dell'autopsia prima di autorizzare la partenza della salma. E così, la partenza, annunciata anche l'altro giorno, continua a slittare. Nessuno – puntualizza Elide – intende sindacare sul lavoro della magistratura, intendiamoci, ma l'indignazione dei genitori è comprensibile e facile da spiegare: come siano andate le cose è purtroppo chiaro e chiaro è anche chi ha ucciso Yuranis. Naturale che chi attende di poterla riavere si chieda quali elementi possano essere ancora utili a indagini il cui esito è apparso evidente fin da subito. Intanto il dolore, in Colombia, s’è fatto insopportabile»

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