Ricorso contro la Regione i 5 Stelle rischiano il seggio

Un comitato anonimo presenta un’istanza di decadenza per Degasperi, Bottamedi e Koellensperger. Ma a Trento caso già esaminato e «archiviato»



TRENTO. Incompatibili per aver presentato un ricorso al Tar contro la Regione per ottenere l’annullamento della legge del 2006 sui vitalizi. Secondo il comitato anonimo «Dura lex, sed lex» la condizione di incompatibilità sussiste per i consiglieri del Movimento 5 Stelle Filippo Degasperi, Paul Köllesperger e dell’ex Manuela Bottamedi (oggi Patt). Il comitato cita la legge elettorale provinciale trentina e il testo coordinato delle leggi regionali per l’elezione del consiglio regionale, che prevedono la causa di decadenza in quanto «non può ricoprire la carica di consigliere regionale colui che ha lite pendente, in quanto parte in un procedimento civile o amministrativo, con la Regione o le Province autonome di Trento e Bolzano...».

L’istanza è stata inviata dal comitato al consiglio provinciale di Bolzano e al presidente della commissione di convalida degli eletti Pius Leitner. Per i proponenti (anonimi) i tre consiglieri avevano l’obbligo di dimettersi nel momento in cui hanno presentato ricorso contro la Regione, in alternativa i due consigli provinciali avrebbero dovuto avviare la procedura di decadenza. Di qui la richiesta contenuta nell’istanza: ovvero che il consiglio provveda ora a dichiarare la decadenza.

A Trento il presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti ieri pomeriggio spiegava di non aver ricevuto al momento nessun atto. Atto arrivato invece a Bolzano, dove la commissione di convalida chiederà un parere legale e si pronuncerà entro febbraio. «Vogliono la mia testa, perché con un’attività politica sempre al servizio dei cittadini mi sono fatto tanti nemici», reagisce Köllensperger. «Quando è stato il momento di decidere se depositare il ricorso al Tar, l'avvocato era stata chiara: "Esiste la possibilità che chiedano la vostra decadenza dalla carica di consiglieri". Abbiamo scelto di andare avanti comunque, avevamo esaurito gli strumenti di battaglia politica, ma alzare bandiera bianca di fronte ad una legge ingiusta (la 6/2006) che prevedeva il versamento del valore attuale dei vitalizi ai consiglieri regionali ed ex, per noi non era un'opzione. Fare una battaglia, anche legale, per l'interesse della collettività è ciò che noi riteniamo fare parte dell'esercizio del nostro mandato. Il fantomatico comitato "Dura lex, sed lex" i cui membri sono così preoccupati del rispetto della legalità e della trasparenza da voler rimanere anonimi, ha presentato un'istanza al consiglio provinciale contro il sottoscritto. Esistono precedenti di sentenze che vanno a distinguere l'attività politica - anche portata alle sue estreme conseguenze, quindi in tribunale - dalle normali liti civili e amministrative, ma tant'è. A me non rimane che attendere sereno le valutazioni della commissione. E comunque non è il giudizio di giudici o commissioni a starmi più a cuore, ma quello dei cittadini». Sulla stessa linea Filippo Degasperi: «Abbiamo fatto quello che avevamo promesso di fare in campagna elettorale». Ma se a Bolzano la commissione di convalida procederà ad affrontare il caso, a Trento il caso sembra già chiuso. Già lo scorso maggio, infatti, analoghe segnalazioni erano state presentate alla giunta per le elezioni. «L’istruttoria - ricorda Degasperi - si concluse con il giudizio del presidente Giuseppe Detomas che non rilevava incompatibilità dal momento che nel ricorso al Tar non erano in gioco interessi personali dei consiglieri». Si tratterà ora di capire se Bolzano arriverà alle stesse conclusioni.

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