Quel tricolore quasi «padano»

Fa discutere un'aiuola realizzata per il 150º dell'Unità d'Italia


Jacopo Tomasi


TRENTO. Fa discutere l'aiuola davanti al Castello del Buonconsiglio, proprio sotto la torre, realizzata per il 150º anniversario dell'Unità d'Italia. Al nostro giornale sono arrivate segnalazioni di cittadini che hanno interpretato il disegno come i confini del Nord Italia, senza il resto del Paese. Il Servizio parchi e giardini del Comune assicura, però, che si tratta del logo dell'anniversario. A far capire che si tratta di un tributo alla bandiera italiana sono i colori (bianco, rosso e verde) e la scritta "150º" alla base dell'opera. La forma, invece, non aiuta a decifrare di cosa si tratti.

Su uno sfondo bianco si vede un disegno più o meno geometrico. Ad un passante meno attento può essere sembrato un disegno astratto, mentre ad altri - che l'hanno segnalato al nostro giornale - ha ricordato i confini del Nord Italia. Insomma, un tricolore che non colora tutto il Paese, ma solo una parte. Proprio quella che la Lega definisce Padania, facendo ammainare in più occasioni la bandiera italiana, simbolo dell'Unità nazionale.

Il direttore del Castello del Buonconsiglio, Franco Marzatico, sottolinea che la responsabilità delle aiuole presenti all'esterno del castello non è loro. «Ne abbiamo già abbastanza dei giardini interni», sorride. Ad occuparsene, infatti, è il Servizio parchi e giardini del Comune di Trento dove spiegano che l'idea era quella di riprodurre le bandiere del logo del 150º anniversario. A molti, però, quel disegno ha ricordato un'area geografica del Paese. Da parte sua Marzatico ammette di non aver notato l'aiuola al centro della polemica: «Certo, se fosse stato disegnato un tricolore con la forma del Nord Italia sarebbe un ossimoro, una contraddizione - afferma -non mi sembra comunque una cosa particolarmente influente e, francamente, non butterei sempre tutto in politica».

Si sa, però, che quando si parla di tricolore, a maggior ragione nell'anno del 150º anniversario dell'Unità d'Italia, si tocca un tema delicato. E avere un tricolore che somiglia ai confini del Nord Italia fa sorgere qualche perplessità. Sempre il tricolore, pochi mesi fa, era stato al centro di una lettera "pepata" inviata dagli Alpini trentini a tutti i vertici istituzionali e militari, a livello locale e nazionale. Il motivo? L'invito dell'assessore Franco Panizza a «non cantare la canzone del Piave per non offendere la storia e i nostri nonni». Inaccettabile per gli Alpini, che lamentavano anche i tricolori "spariti" in molte manifestazioni. Sull'aiuola "incriminata" l'assessore Panizza si limita a dire che «quest'interpretazione sembra molto particolare, dubito che chi l'ha fatta volesse disegnare i confini del Nord Italia. I giardinieri hanno lavorato sui colori della bandiera, poi ognuno può vederci quel che vuole. Io, comunque, fatico a vederci il Nord Italia...».













Scuola & Ricerca

In primo piano