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Prostituzione, il vizio del gioco tradisce gli sfruttatori: cinque arrestati e due denunciati

L'operazione dei carabinieri è partita da alcuni casinò cittadini. Gli indagati provenivano da Pavia e avevano organizzato un "giro" in via Brennero e in alcuni appartamenti di Trento. Una ragazza guadagnava fino a 8 mila euro al mese



TRENTO. Smantellata dai carabinieri una vasta organizzazione dedita allo sfruttamento della prostituzione fra Trento e Pavia, denominata "Indagine casinò - operazione 8 marzo". Il pm Ognibene ha emesso quattro ordini di custodia cautelare in carcere e uno ai domiciliari, oltre a un divieto di dimora. Nel complesso sono stati 5 gli arresti e 2 le denunce per sfruttamento della prostituzione.

I controlli dei carabinieri sono partiti in autunno in alcuni casinò della zona nord della città, dove gli sfruttatori, provenienti da Pavia, avevano l'abitudine di recarsi per spendere i loro soldi. Il riferimento all'8 marzo è un simbolico richiamo alla liberazione dallo sfruttamento di alcune vittime.

Il gruppo, attivo nella zona di via Brennero, era coordinato da albanesi e rumeni e comprendeva anche un italiano e due donne, nel doppio ruolo di sfruttate e sfruttatrici di altre 4 ragazze.

Gli indagati incassavano i guadagni, accompagnavano sul luogo di lavoro le donne, procuravano loro i preservativi e cercavano anche alloggi dedicati, imponevano i ritmi di lavoro ricorrendo anche a violenze e a forme di sottomissione. Inoltre controllavano il territorio rivendicando come propri alcuni marciapiedi della città. Alcune delle prostitute arrivavano a guadagnare fino ad 8 mila euro al mese.

 

 













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