immigrazione

Profughi, tante donazioni dai provinciali

Oggetti e mobili usati offerti da cittadini ed enti, Piazza Dante vara un progetto di lavoro. In arrivo altri 25 migranti



TRENTO. All’appello lanciato via mail dalla Provincia ai suoi 4400 dipendenti poco più di due mesi fa - chi ha materiale usato ma in buono stato da destinare all’accoglienza dei profughi si faccia avanti - hanno risposto in tanti, «con slancio e generosità», osserva il dirigente del Dipartimento solidarietà sociale Silvio Fedrigotti. Stoviglie, elettrodomestici, lettini, carrozzine, passeggini e fasciatoi per i bambini, ma anche biancheria per la camera e il bagno: insomma tutto quanto può essere utile per arredare una casa, o per rispondere ai bisogni di persone che quando sbarcano in Italia, e poi vengono dirottati nelle varie regioni, non hanno più nulla.

Per loro comincia una nuova esistenza nei centri di accoglienza e poi - se tutto va bene - in appartamenti privati, in attesa che si completi l’iter della domanda di richiesta d’asilo. All’appello hanno risposto anche alcuni enti (l’Opera universitaria, l’Itea, scuole) e privati cittadini, che hanno offerto beni e mobili non più utilizzati, utili per arredare alloggi.

Così, mentre stanno arrivando in Trentino 25 migranti dei 724 sbarcati ieri mattina a Palermo dalla nave «Vos Prudence» di Medici senza frontiere, la Provincia ha deciso di incanalare la generosità in un progetto più strutturato, che coinvolgerà anche i profughi in un lavoro volontario, insieme alla Cooperativa Facchini Verdi.

Il progetto prevede la raccolta, smontaggio, rimontaggio e trasporto dei mobili usati messi a disposizione, nelle strutture dove saranno riutilizzati, accanto alla creazione di un database per gestire il materiale, la cura della distribuzione e l’incrocio tra domanda e offerta del materiale donato. Il punto d’appoggio per le attività sarà il seminterrato del magazzino provinciale in via Giusti.

Saranno impiegati tre richiedenti asilo su tre turni di 8 settimane ciascuno: 20 ore in settimana di lavoro volontario, saranno le strutture di accoglienza a individuare i nominativi di chi parteciperà al progetto.

Gli obiettivi dell’iniziativa sono più d’uno: integrare i richiedenti asilo attraverso attività di volontariato, acquisire competenze e abilità manuali nel settore del montaggio e smontaggio mobili, consolidare abilità linguistiche in lingua italiana, ma anche riutilizzare beni e oggetti che non venivano più usati e che ora potranno avere nuovi impieghi. Un modo di rendere concreta la solidarietà, e di favorire conoscenza e integrazione.

(ch.be.)













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