TRENTO

Postino cinquantenne stroncato da malore dopo una giornata sotto il sole

I sindacati temono che possa essere colpa del pesante giubbino catarifrangente in dotazione ai portalettere e chiedono chiarezza  



TRENTO. Una dura giornata di lavoro, con un sole cocente e un caldo africano, durante la quale aveva recapitato centinaia di lettere a Lavis, muovendosi sempre con il giubbino catarifrangente che Poste Italiane dà in dotazione ai suoi portalettere e che questi sono obbligati ad indossare durante il servizio. Alla fine del turno, il cinquantenne era tornato a casa visibilmente provato e, nemmeno un'ora più tardi, è stato colto da un malore che non gli ha lasciato scampo. 

Una tragedia su cui ora i rappresentanti sindacali vogliono sia fatta piena chiarezza. I "dispositivi di sicurezza", come vengono chiamati tecnicamente, sono indumenti di nylon con pesanti strisce che rinfrangono la luce, aumentando la sicurezza dei portalettere. Ma in condizioni di caldo estremo come quelle di venerdì possono trasformarsi in fardelli che non lasciano traspirare il corpo e mettono a dura prova la resistenza di chi li porta. Per questo, Lorenzo Decarli, della Uilpost, chiede che si indaghi e si stabilisca se tra la morte del portalettere e il giubbino ci possa essere una relazione.   













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