agricoltura

Piccoli frutti, nasce la “cittadella”

La struttura al Ciré di Pergine sarà pronta nel 2019. Il direttore: «Servono spazi per scorte e settore tecnico»


di Roberto Gerola


PERGINE. L’obiettivo è di rendere operativa la nuova struttura il 1° gennaio del 2019. Si parla della “cittadella” dei piccoli frutti che la Coop Sant’Orsola realizzerà al Ciré lungo la sponda destra del torrente Fersina tra Stazione Agip e capannoni Amnu. Il progetto da oltre 27 milioni di euro ha ricevuto il via libera ieri dall’assemblea dei soci dopo le pre-assemblee illustrative svoltesi nei centri principali: in Veneto, Calabria e Sicilia. Perché la Coop Sant’Orsola Piccoli Frutti con i suoi 902 soci oltre che in Trentino ha coltivazioni anche in queste regioni, garantendosi così il prodotto per tutti i 365 giorni l’anno.

Soddisfazione da parte del presidente Silvio Bertoldi e del suo staff guidato dal direttore Matteo Bortolini, perché «è ormai da qualche hanno che abbiamo questo obiettivo», ci ha detto ieri. Ed è stato appunto Bortolini a spiegare le motivazioni di questa scelta storica. In sostanza, la Coop per poter avere uno sviluppo deve trovare gli spazi adeguati. «Lo impongono soprattutto il mercato e le normative», dice il direttore Bortolini. «Le esigenze sono sempre più precise- prosegue - e così pure le norme comunitarie: la lavorazione e la confezione impongono spazi e attrezzature adeguate. Ci costerebbe di più (circa 30 milioni) mettere mano alla struttura di Zivignago che a realizzarne una nuova. Inoltre, abbiamo bisogno di spazi per le scorte agrarie e il settore tecnico».

La Coop ha centri di raccolta appunto in Sicilia (coltivazioni per 1.575 metri quadri), in Calabria (2.185 mq) e in Veneto (900 mq); in Trentino sono 85.802 mq (Cembra 700, Castelnuovo 8.850, Susà 20.642, Sant’Orsola 55.610. Al Ciré: 12 ettari disponibili per stabilimento (2,6 ettari), sperimentazione (3 ettari) e poi “villaggio” con area di presentazione e accoglienza. «In sostanza, abbiamo una reputazione tale - aggiunge Bortolini - a livello nazionale e internazionale, da registrare molte richieste per diventare nostri soci e poter utilizzare il nostro marchio. Richieste che valutiamo attentamente». L’altro aspetto importante è la produzione che sta aumentando.

«Le scorte agrarie - spiega Bortolini - ha registrato un incremento di 700.000 euro: sono soprattutto nuove coperture e attrezzatura irrigua con centraline e impianti. Registriamo un incremento di investimenti da parte dei coltivatori. Gli spazi a Zivignago saranno utilizzati anche per confezionare in casa e quindi senza affidare ad aziende esterne, marmellate, succhi, composte ed altro». Anche il magazzino di Susà sarà sempre utilizzato: deposito delle mele (per 10 mesi) e conferimento di ciliegie. «Prevediamo di aumentare la produzione soprattutto dei piccoli frutti e nel contempo di poter dare un maggior margine di guadagno ai produttori», aggiunge ancora assieme a Bertoldi.

Alcuni dati: 376 ettari coltivati, 902 soci, 4.519 tonnellate di frutta conferita, 180 collaboratori. Poi: 132 kg di ribes nero; 1.128 di uva spina; 8.338 di kiwi; 9.946 di ribes bianco; 17.654 di fragoline; 219.402 di ribes rosso; 576.786 di more; 534.311 di mirtilli giganti; 744.286 di lamponi; 873.104 di ciliegie; 1.634.290 di fragole. Il valore della produzione è salito da 48.391.217 euro del 2014 a 50.675.707 del 2015.

Le vendite: 7% export, 35% mercati ortofrutticoli, 47% supermercati e 11% grossisti.













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