Piazza Mostra, il tunnel «impossibile» 

A rischio la stabilità di Torre dell’Aquila. L’ex assessore Andrea Rudari: «Le conclusioni dei geologi bloccarono tutto»  


di Sandra Mattei


TRENTO. La bocciatura del progetto di riqualificazione di piazza della Mostra da parte di Italia Nostra, che chiede al Comune di ripensare le soluzioni prospettate come l’accesso con scalone al Castello del Buonconsiglio ed i materiali come cemente e corten, riporta il dibattito all’annosa questione dell’interramento del traffico su via Clesio. L’architetto Beppo Toffolon, da poco riconfermato presidente di Italia Nostra, ha chiesto che esponenti del mondo culturale e della società civile sostengano questa battaglia per non snaturare quella che è l’attuale equilibrio di volumi e spazi di piazza della Mostra e del Castello del Buonconsiglio, rispettando la distinzione della parte militare istituzionale e di quella civile - commerciale che il progetto vincitore del concorso di idee indetto dal Comune modificherebbe. Rimane irrisolta anche la presenza delle auto che, nelle intenzioni del Comune, pur estendendo la Ztl alla piazza, punta al mantenimento dei posti auto dei residenti.

Negli interventi pubblicati dal nostro giornale nei giorni scorsi a questo proposito, Sandro Schmid, già parlamentare e storico, concorda con le critiche di Italia Nostra e del Fai che hanno definito il progetto “devastante” e “crimine urbano”, sostiene che «la riqualificazione di piazza della Mostra non può prescindere dallo spostamento del traffico di superficie davanti al Castello del Buonconsiglio». Torna ancora d’attualità uno dei corsi e ricorsi per risolvere la viabilità cittadina e lo scempio del traffico incanalato proprio sotto i bastioni di Palazzo Vecchio e del complesso clesiano.

Ricorda bene il dibattito sull’interramento l’assessore ai lavori pubblici Andrea Rudari, con sindaco Alberto Pacher, dal 1999 al 2008. «All’epoca abbiamo affrontato il progetto - spiega Rudari - con tutta una serie di consulenze dal punto di vista tecnico e geologico. Si prevedeva di iniziare gli scavi da dietro il Castello, coinvolgendo un’area più vasta, fino alle Sanzio, per permettere una pendenza corretta del tunnel. Ma quello che ha bloccato tutto, è stata la conclusione dei geologi che hanno messo un dubbio la stabilità di Torre dell’Aquila. Di fronte a questo rischio, ci siamo fermati: passare per quelli che potevano causare il crollo della Torre, non era proprio il caso».

Sull’interramento di via Clesio si sono scontrate varie amministrazioni comunali negli ultimi 40 anni. Già dai tempi del sindaco Edo Benedetti si era cominciato a parlare di una galleria sotto la collina Est, per valorizzare il Castello del Buonconsiglio. Ne riparlarono nel Prg del ’73 Samonà, Perini, Giovanazzi e Armani, per poi prevedere un tunnel tra piazza Venezia e Torre Verde con la firma dell’architetto Giancarlo De Cataldo negli anni 80. Nel 1999 l'ingegner Claudio Tiso firma un nuovo progetto: entrata in galleria a monte di Port'Aquila e sotto piazza Mostra 400 posti auto. Tutto si ferma per lo studio geologico che evidenzia rischi per la stabilità della Torre dell'Aquila. La Provincia lo disseppellisce nel 2006, affidandolo agli architetti Manuela Baldracchi e Fabio Campolongo. La loro proposta è una piazza-museo: traffico in tunnel da Torre Verde per 400 metri fino alla porta dei Diamanti (ma con la prospettiva di allungare la galleria); piazza Mostra pedonalizzata che torna ad essere la «piazza del castello» di fine '800. Corsi e ricorsi, appunto.

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