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"Più controlli anche per caldaie e ascensori nelle case"

Gli impiantisti: "Bene controllare gli appartamenti, ma serve farlo sul serio"



TRENTO. "La messa in sicurezza del nostro patrimonio edilizio non può prescindere da una ricognizione dello stato di salute degli impianti e della loro messa a norma". È la proposta che avanza Luca Demattè, portavoce di CNA Installazione Impianti del Trentino, in merito al progetto Casa Italia che, nelle intenzioni del Governo, dovrebbe avviare un grande processo di ri strutturazione del patrimonio immobiliare pubblico e privato. Demattè aggiunge: "Bene sarebbe se, parallelamente al progetto nazionale Casa Italia, la Provincia di Trento sviluppasse un analogo percorso Casa Trentino, affinché la messa in sicurezza del patrimonio edilizio non sia oggetto di discussione solo quando si parla di risanamenti energetici o ristrutturazioni, ma si considerino anche le condizioni degli impianti".

"Condividiamo quanto ha proposto ANACI (la maggiore associazione di amministratori di condominio) e proprio perché apprezziamo la visione di medio-lungo termine del progetto Casa Italia - prosegue Demattè - siamo convinti che un complessivo check up degli impianti sia una delle priorità da seguire anche in Trentino se si vuole realmente affrontare la questione della sicurezza degli edifici".

Dal Rapporto sul mercato della installazione di impianti curato dal CRESME per CNA, risulta che nel nostro paese negli edifici residenziali vi sono quasi 20 milioni di impianti termici (autonomi e centralizzati), più di 17 milioni per l'aria condizionata, 12 milioni per la produzione di acqua calda sanitaria, 20 milioni di impianti elettrici ed elettronici e 930.000 impianti di sollevamento; quest'ultima è una caratteristica tutta italiana in quanto il parco ascensori installato, che fa oltre 100 milioni di "corse" al giorno, al mondo è secondo soltanto a quello della Cina. In pratica, non c'è una abitazione senza almeno un paio di impianti.













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