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Petardi e insulti, animalisti contro cacciatori a Ronzo Chienis

Azione dimostrativa di un gruppo di animalisti. Il rettore delle "doppiette" Cappelletti: «Mai successo prima»



RONZO CHIENIS. Azione dimostrativa (ad un passo dalla denuncia penale per danneggiamento) a colpi di petardi, trombe da stadio e gomme sgonfiate di un gruppo di animalisti nei confronti di alcuni cacciatori (e di un ignaro escursionista) della sezione di Ronzo Chienis, impegnati in una battuta di caccia fra Valle San Felice e Passo Bordala. L’episodio è avvenuto domenica mattina, lo scorso 1° novembre. A raccontarlo è il rettore della riserva cacciatori di Ronzo Chienis, Ezio Cappelletti. «Un gesto inaccettabile, mai successo prima».

Il gruppo di cacciatori aveva parcheggiato le autovetture su stradine di campagna, al limite del bosco. Doveva essere una giornata dedicata alla loro attività preferita. Invece, verso le otto, un trambusto di suoni e schiamazzi li ha messi in allarme. Due gruppi di persone (tre ragazzi e due ragazze, di cui tre incappucciati) stavano lanciando petardi nel bosco, suonando sirene e gridando a più non posso.

Per non farsi mancare nulla e per rendere la loro protesta ancora più efficace, un paio di loro ha deciso di “attaccare” un capanno e distruggere la gabbia di metallo che c’era all’interno, liberando il “richiamo”. Nel mentre, gli altri sgonfiavano le gomme delle auto parcheggiate, quelle che ospitavano i trasportini per i cani. «E’ stata una scena mai vista prima, perché queste persone si sono accanite a mali parole contro un cacciatore di ottant’anni - racconta ancora il rettore Cappelletti - io personalmente dico sempre agli associati di non reagire in casi simili e domenica sono stati bravi a far sfogare queste persone e farle andare via».

Resta però l’amaro in bocca. «Non sono preoccupato ma quello che è accaduto non mi è piaciuto - spiega ancora Cappelletti - in primavera, gli animalisti avevano manifestato in modo pacifico fuori dai cancelli della mostra dedicata alla caccia e pesca, alla Baltera di Riva. Ma stavolta hanno veramente esagerato». Un’azione dimostrativa che ha preso di mira anche le gomme della vettura di un ragazzo che aveva deciso di farsi una passeggiata in Biaena con il suo cane. La sua colpa avere il “trasportino” del cane nel baule.

«Purtroppo anche fare denuncia ai carabinieri non porta soddisfazioni - conclude il rettore Cappelletti - ma qualcuno degli associati potrebbe comunque farlo». Per avere almeno un risarcimento morale.













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