Per il 4 novembre torna la corona di spine

TRENTO. Il vescovo predica bene ma la cattolicissima Heimatbund razzola male. E porta la corona di spine (tradotta: Dornerkrone, la "corona delle sofferenze"), in piazza Vittoria. Dunque: proprio in...



TRENTO. Il vescovo predica bene ma la cattolicissima Heimatbund razzola male. E porta la corona di spine (tradotta: Dornerkrone, la "corona delle sofferenze"), in piazza Vittoria. Dunque: proprio in quel luogo che Muser vorrebbe privato di ogni suo significato nazionalisticamente identitario, la lega tirolese, molto vicina agli Schützen e supportata da Südtiroler Freiheit con Eva Klotz, installa una delle icone più divisive per le comunità qui conviventi. Roland Lang, Obmann dell'Heimatbund, ha seguito la giusta trafila burocratica per ottenere il permesso: richiesta ufficiale in prefettura e stesura del protocollo con orari e logistica. In verità, la lega tirolese avrebbe, secondo indiscrezioni, chiesto una zona molto centrale della piazza, direttamente in faccia al monumento. Dopo una serie di colloqui riservati (con Prefettura e questura) tuttavia, alla corona ne è stata riservata una più defilata, a fianco della libreria Cappelli, al limitare del parcheggio. Ma la data è rimasta: il 4 novembre alle 10.30. Come dire, faccia a faccia con ogni altra manifestazione in memoria della guerra e della sua fine. Quelle ufficiali e no. Oltre a Lang, parleranno Eva Klotz e il trentino Vittorino Matteotti di “Noi Tirolesi”. Dentro l'Heimatbund ci sono state discussioni in queste ultime settimane. Un'ala dell'organizzazione pantirolese avrebbe voluto anche farla sfilare la corona, perché quest'anno nel centenario della vittoria, da parte italiana, nella Grande guerra, è stato previsto un surplus cerimoniale molto significativo: alla corona verrà applicata la centesima spina. Finora erano 99, una per ogni anno trascorso «sotto l'occupazione italiana». Un secolo, dunque. E una corona sempre più pesante secondo la simbologia Heimatbund. Una sfilata tenendola in spalla che rimanda a quella avvenuta nel 1984 a Innsbruck, nel 175mo anniversario della rivolta hoferiana.













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