Parco Adamello Brenta, ok al Piano territoriale

Il comitato di gestione approva all’unanimità la terza adozione del documento Tutela e valorizza il bosco e definisce la perimetrazione delle riserve integrali



STREMBO. Passa a pieni voti la terza adozione del Piano territoriale del Parco Adamello Brenta, lo specifico stralcio del nuovo Piano di Parco (Pdp), che contiene il nocciolo della pianificazione dell’Ente naturalistico, comprensivo di cartografia, norme d’attuazione e relativi allegati.

Il nuovo Piano del Parco è stato organizzato per stralci, ossia come insieme integrato di più documenti, di cui il Piano strategico, approvato già nel 2009, rappresenta il documento preliminare, attraverso il quale l’ente definisce la strategia generale del Parco, i principi di riferimento, gli obiettivi e gli indirizzi, specificati in maniera compiuta nei documenti di secondo livello che compongono il Piano del Parco. Vale a dire: Piano territoriale, Piano Fauna, Piano socio-economico, Piano di interpretazione ambientale. Nonché quelli di valenza più operativa di terzo livello, quali i Piani di azione

Nel dettaglio - come hanno spiegato venerdì a Strembo il direttore Roberto Zoanetti e il presidente Antonio Caola - il Piano territoriale conferma la perimetrazione delle riserve integrali, con particolare riferimento alla tutela, valorizzazione e sostegno delle attività tradizionali legate al bosco, all’alpicoltura e le destinazioni d'uso del suolo. Tra cui l’accessibilità (in auto e a piedi), i sistemi di attrezzature e servizi per la funzione sociale e turistica, gli indirizzi per la conservazione della flora, della fauna e del paesaggio, anche attraverso la previsione di forme di tutela passiva e attiva.

Le norme di attuazione del Piano, disciplinano non solo le attività del tempo libero, ma anche gli interventi sulle foreste e sulla flora, con attenzione al patrimonio mineralogico, paleontologico, alle aree archeologiche e ai beni storico-culturali.

Il nuovo Piano territoriale si è adeguato al Piano urbanistico provinciale e alla legge provinciale di riferimento per le aree protette 11/2007, nonché alle normative comunitarie, essendo il Parco anche sito di interesse comunitario e zona di protezione speciale.

Per la prima volta viene quindi inclusa (e questo era un obbligo di legge), tutta la disciplina riguardante la tutela di habitat e specie direttamente collegata alle direttive Europee di rete Natura 2000. In questo contesto il Piano territoriale funge da vero e proprio programma di gestione dei siti di Natura 2000.

Nessuna osservazione è pervenuta a mettere in discussione l’impianto dello strumento pianificatorio. Quindi, il comitato di gestione del Parco lo ha approvato all’unanimità. Durante la seduta è stato anche acquisito il parere del comitato scientifico delle aree protette. Ora il Piano territoriale passerà alla giunta provinciale per l’approvazione definitiva. Va detto che il Piano in questione non tratta la materia urbanistica. Per questo aspetto si dovranno attendere i futuri piani territoriali delle Comunità di valle (Sole, Non, Giudicarie e Paganella) esistenti sul territorio, pur restando però esclusiva del Parco la competenza naturalistico-ambientale.













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