Ora il vino senza alcol è l’«Alternativa»

Lavis, Sara Kaswalder e Michele Tait hanno creato la bevanda nuova, prodotta in 50 mila bottiglie, soprattutto per gli arabi


di Liviana Concin


LAVIS. Un’azienda trentina, una coppia di giovani imprenditori,un’idea al femminile per un prodotto unico in Italia: il vino dealcolato. L’idea di Sara Kaswalder messa in pratica da Michele Tait, soci nella gestione della Princess S.r.l., è partita da un concetto semplice: offrire un brindisi per tutti, un’”Alternativa”.

E' proprio questo il nome della linea di vini a grado alcolico 0.0 che l’azienda di Lavis ha iniziato a produrre dalla scorsa estate pensando agli astemi, a chi ha problemi di salute, ma anche a chi non vuole rinunciare al gusto delle bevande alcooliche senza rischiare la patente o danni peggiori. Le oltre 50.000 bottiglie messe in vendita con la prima produzione sono state piazzate principalmente sul mercato arabo, dove i dettami della legge islamica impongono di non consumare alcoolici, e in minor parte in Italia. «Quello che proponiamo non è un concorrente del vino classico – spiega il responsabile marketing Ivan Cinti- ma una bevanda del tutto nuova, che si è rivelata anche un aiuto per la salute grazie alle proprietà antipertensive e al basso valore calorico». Paradossalmente in Trentino, dove questa proposta unica in Italia ha preso vita, la promozione è più difficoltosa.

«Il mercato locale è il più duro di tutto il Paese - precisa Michele Tait - un po' per la tradizione, un po' perché manca sensibilizzazione, ma stiamo provando nuove metodologie per riuscire a diffondere i nostri prodotti». Al momento “Alternativa” propone un vino rosso, un merlot, un bianco, un rosè, uno spumante rosato e uno spumante a base chardonnay, che conservano la maggior parte dei profumi e dei sapori del vini d'origine, e una birra artigianale in bottiglia. Il procedimento messo a punto per eliminare l'alcool è molto complesso e richiede macchinari all'avanguardia «non si tratta di un analcolico, né di un succo d'uva - sottolinea Tait - ma di un vino finito a cui viene meccanicamente tolto l'alcool, attraverso un evaporatore e una membrana permeo-selettiva». «Il processo finale - conclude Sara Kaswalder- rimane tuttavia il famoso segreto di Michele». Questa novità nata in Rotaliana mira a promuovere un diverso modo di bere, con una finalità sociale oltre che commerciale proponendo anche una lista di cocktail a grado 0 realizzabili con i prodotti “Alternativa”che comprende dallo Spritz al Mojito. Un'idea virtuosa e legata al territorio: le uve utilizzate sono trentine anche se il processo può essere applicato a qualsiasi tipo di vino, facoltà che permetterà di quadruplicare la produzione nel corso del prossimo anno. A Sara Kaswalder il merito di aver pensato il vino alcool-free, riconosciuto anche dal nome dell’azienda, a lei dedicato (Sara in ebraico significa appunto principessa), a Michele Tait quello di aver investito i tanti anni di esperienza nel settore vitivinicolo nell’innovativa impresa. I prodotti dell'azienda lavisana potrebbero rappresentare finalmente un punto di incontro fra la passione dei trentini per il vino e il controllo dell'abuso di alcoolici: un modo per avere la botte piena e la moglie astemia, insomma.













Scuola & Ricerca

In primo piano