Not, fuoco di fila su Rossi: «Gravi le critiche al Tar»

Minoranze all’attacco: «Le sentenze vanno rispettate» Borga : «Commissione, consulenti inascoltati. Chi paga?»


di Chiara Bert


TRENTO. Come prevedibile, la sentenza del Tar che si è abbattuta sull’appalto del nuovo ospedale ha fatto discutere ieri anche in consiglio provinciale. Dove in apertura di seduta, prima ancora che si cominciassero a discutere le interrogazioni a risposta immediata, le minoranze sono andate all’attacco del presidente della Provincia Ugo Rossi.

Ad aprire il fuoco è stato il capogruppo della Lega Nord Maurizio Fugatti: «Stiamo assistendo a prese di posizione di Rossi non consone a un presidente della Provincia». Nel mirino le dichiarazioni del governatore in cui, a proposito della sentenza dei giudici amministrativi, ha obiettato che «è strano vivere in un Paese dove in una commissione che deve scegliere dei progetti non ci possono essere le persone che con quei progetti poi devono lavorarci. È come se dovessi scegliermi un vestito e mandassi qualcun altro». Parole che non sono piaciute per nulla alla Lega: «Delle sentenze si prende atto - ha detto Fugatti - qui invece si mette in discussione la legittimità del Tar, e quest’aula dovrebbe occuparsene visto che nomina alcuni dei giudici amministrativi. Se ogni cittadino si comportasse come Rossi quando perde una sentenza cosa succederebbe? Quello che è accaduto in questi giorni è un atto molto grave. Non è mai successo che il Tar, per quanto di memoria, sia stato costretto a indire una conferenza stampa per dare spiegazioni delle sue scelte ma questa volta, a causa dell’interferenza di Rossi, il presidente Armando Pozzi ha così proceduto».

Sulla stessa linea di Fugatti anche l’altro consigliere della Lega, Claudio Civettini, e il consigliere di Forza Trentino Giacomo Bezzi. Quest’ultimo ha espresso «solidarietà al presidente del Tar» e ha osservato che «su sentenze di questa portata occorrerebbe avere un atteggiamento di rispetto», aggiungendo poi che «in autotutela la giunta potrebbe cancellare il bando di gara in modo da evitare future richieste danni». Sulla questione Not è poi intervenuto anche Rodolfo Borga (Civica Trentina), che ieri ha presentato un’interrogazione al presidente della Provincia. Nel mirino la composizione della commissione chiamata a giudicare i progetti in gara, commissione che il Tar ha giudicato illegittima perché di essa facevano parte anche dirigenti provinciali che avevano lavorato alla predisposizione del bando (l’allora dirigente del dipartimento welfare Livia Ferrario e il direttore dell’Azienda sanitaria Luciano Flor, ndr) . Borga ha preso spunto dalle dichiarazioni del presidente Rossi a proposito del rischio di illegittimità («Sapevamo che c’era una giurisprudenza in questo senso e i nostri advisor legali ce l’avevano detto, ma è vero che ci sono sentenze in un verso e nell’altro»). «Dunque la giunta sapeva della possibile illegittimità della composizione della commissione di gara - ha attaccato Borga - con conseguente rischio di annullamento, ma ciononostante ha proceduto per la sua strada fino al, a questo punto prevedibile, disastro. Una cosa che ha dell’incredibile, di cui qualcuno dovrà pur essere chiamato a dispondere, anche se solo politicamente». Rispondendo a un’interrogazione del consigliere Gianfranco Zanon sul polo universitario delle professioni sanitarie, l’assessora Donata Borgonovo Re ha spiegato che il contratto d’affitto con Trentino Fiere scade a fine 2014 e l’Azienda sanitaria sta valutando le opzioni: potrebbero ospitare una quota di corsi (coinvolti 930 studenti) anche il futuro Not e l’edificio per la protonterapia.

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