il lago

No alle barche solari sul Garda trentino

Respinto dalla commissione il disegno di legge di Nerio Giovanazzi. Gilmozzi: «D’estate anche 3.000 natanti al giorno»



ALTO GARDA. Niente da fare per il disegno di legge di Nerio Giovanazzi, che proponeva di permettere la navigazione sul Garda trentino alle imbarcazioni alimentate da motori elettrici solari non superiori ai 6 cavalli. La terza commissione consiliare permanente provinciale ha rigettato ieri il ddl con 4 no e un sì. Da parte sua l’assessore Mauro Gilmozzi si è detto preoccupato per il traffico sul Benaco, che a suo dire avrebbe raggiunto livelli di guardia, argomentando che nei mesi estivi la porzione più settentrionale del lago è solcata da circa tremila natanti al giorno. Un dato che ha fatto propendere l'assessore per il no anche alle imbarcazioni dotate di alimentazione solare: «Il fatto di aumentare il numero di natanti – ha detto al riguardo Gilmozzi - non appare prudente. Quindi il parere rimane negativo».

Giovanazzi ha replicato ricordando a Gilmozzi che all'inizio il parere della Giunta sul disegno di legge era stato favorevole, per poi cambiare quando anche Mauro Ottobre, da consigliere provinciale del Patt, presentò il proprio sulla stessa materia. Secondo Giovanazzi col suo ddl non si aumenterebbe di molto il numero delle imbarcazioni sul Garda e l’introduzione del solare avrebbe anche un effetto educativo: «Ma - ha chiesto infine il consigliere, preannunciando per oggi la scrittura di un nuovo disegno di legge per il limitare il numero dei natanti - se le barche sono troppe la Giunta cosa ha fatto? Tra l’altro oggi non ci sono regole per la sicurezza». Gilmozzi ha risposto ribadendo che i dati dicono che situazione è al limite e quindi a suo dire è prudente dire no a natanti da diporto anche se alimentati dall’energia solare: l'assessore ha ricordato che al meeting di Pasqua degli Optimist si è arrivati a punte di mille imbarcazioni e che le tavole a vela che escono sul lago sono mediamente quattrocento al giorno, alle quali vanno aggiunte altre 2.000-2.500 imbarcazioni, escludendo il traffico di Navigarda. Gilmozzi Ha inoltre sottolineato che negli ultimi cinque anni il numero dei cabinati e delle imbarcazioni più grandi è calato, mentre è aumentato quello delle canoe e delle tavole a remi.

Il testo di Giovanazzi risaliva alla XIV legislatur,a ma non riuscì a completare l’iter, anche perché associato appunto a un testo di Mauro Ottobre verso cui furono sollevate resistenze e obiezioni. Giovanazzi era tornato all’attacco, chiarendo che le imbarcazioni in questione sarebbero poco più che pedalò, con inquinamento zero e un potenziale indotto turistico, anche se le precedenti audizioni in commissione sortirono molti pareri contrari, in particolare delle associazioni velistiche. Gilmozzi nella precedente occasione aveva chiesto tempo per capire quante imbarcazioni verrebbero riversate sul Benaco, sostenendo che il divieto di navigazione a motore si giustifica anche per impedire un eccessivo traffico di natanti.

 













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