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Nell’estate più calda a Bolbeno... nevica

Nuovi test di innevamento artificiale sopra lo zero condotti da Neve XN e Demaclenko con temperature vicine ai 30 gradi


di Andrea Selva


TRENTO. In quella che potrebbe essere l’estate più calda di sempre, nei giorni in cui in Antartide si è staccato l’iceberg più grande di tutti i tempi c’è chi produce... neve artificiale. E’ accaduto nei giorni scorsi a Bolbeno (la stazione sciistica alla quota più bassa dell’arco alpino) dove i tecnici della società NeveXN - con la collaborazione dei volontari locali - hanno condotto una serie di test sulla loro apparecchiatura per la produzione di neve artificiale a temperature superiori allo zero.

Le condizioni erano davvero estreme, visto che il termometro durante le prove ha sfiorato i 30 gradi, ma la neve è uscita comunque dalla macchina. Si tratta di un prototipo realizzato dalla società Neve XN di Rovereto e perfezionato negli ultimi mesi con la collaborazione di Demaclenko, società del Gruppo Leitner specializzata nell’innevamento programmato che la primavera scorsa è entrata a far parte della startup fondata da Francesco Besana, Anna Vanzo e Fabiano Maturi.

Lo scetticismo è comprensibile, ma quella che è uscita dalla macchina era davvero neve (e di buona qualità), adatta per scivolarci sopra ma anche per giocare a palle di neve o realizzare pupazzi. Ma che utilità ha la produzione di neve a 30 gradi sopra lo zero in piena estate? «Si tratta di una sperimentazione che ci consente di mettere alla prova la nostra apparecchiatura in condizioni estreme e di provarne quindi efficienza e durata» spiega Francesco Besana. L’obiettivo è quello di fornire una soluzione utile all’industria dello sci per affiancare i normali cannoni per l’innevamento artificiale, che sono in grado di produrre quantità maggiori di neve ma solo a temperature inferiori allo zero. Ma la macchina a cui lavorano i tecnici di Neve XN e Demaclenko può essere anche la soluzione ideale per i cosiddetti ski-dome, strutture per lo sci indoor che stanno prendendo piede anche negli ambienti urbani. In questo caso la possibilità di ottenere neve a temperature superiori allo zero è molto importante. Il limite che hanno fissato i tecnici è comunque di 10 gradi sopra lo zero, anche perché a temperature superiori la neve al suolo (come l’altro giorno a Bolbeno) è destinata a durare davvero poco.

La sperimentazione è avvenuta con il via libera della Provincia autonoma di Trento che ha concesso il prelievo di acqua dal canale Squero, che d’inverno è destinato ad alimentare l’impianto di innevamento artificiale di Bolbeno. Non era mai accaduto però che quest’acqua venisse utilizzata per produrre neve d’estate. I test effettuati nei giorni scorsi sono preliminari all’immissione sul mercato dell’apparecchiatura. Non si tratta dell’unico sistema che produce neve a temperature superiori allo zero, ma i suoi sviluppatori assicurano di non temere la concorrenza sul piano della qualità. La macchina è composta da una torre di raffreddamento e da un container che (in condizioni ideali) sono in grado di produrre fino a 96 metri cubi al giorno di neve a una densità di 450 chilogrammi per metro cubo.













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