Meningite, a 500 studenti del Da Vinci consigliato il vaccino

L’improvvisa morte di Chiara Da Rugna legata al contagio con un gruppo rarissimo. Al liceo incontro con i genitori


di Matteo Ciangherotti


TRENTO. La meningite fulminante responsabile della morte di Chiara Da Rugna, la studentessa del liceo Da Vinci scomparsa un mese fa, appartiene al gruppo del sierotipo Y. I risultati condotti dall’azienda sanitaria sono stati comunicati nei giorni scorsi in una lettera indirizzata all’istituto scolastico e sono stati oggetto di un incontro informativo con i genitori avvenuto lunedì pomeriggio nelle aule del liceo. Il meningococco di tipo Y è assai raro sia in Italia sia in Europa, dove i batteri maggiormente responsabili delle meningiti sono il B e il C. Per il meningococco C esiste una vaccinazione consigliata e che fa parte del calendario vaccinale nazionale; per il B, invece, il vaccino è entrato da poco in commercio e al momento (anche per una questione di costi) non rientra nella campagna vaccinale del Ministero. Chiara era vaccinata, come molti ragazzi alla sua età, per il meningococco C e per questo, statisticamente, si pensava che il battere responsabile della morte della ragazza appartenesse al sierotipo B. La sorpresa è invece arrivata dalle analisi condotte dall’azienda sanitaria e che hanno portato all’identificazione del tipo Y. Di per sé il meningococco Y si comporta allo stesso modo degli altri e non risulta essere né più né meno aggressivo. Anche per l’Y esiste un vaccino contenuto in un composto tetravalente coniugato contro i sierogruppi A, C, Y e W 135 che, però, solitamente viene somministrato ai viaggiatori, specie quelli che si recano in zone particolarmente a rischio epidemia. Non in Italia, tantomeno in Trentino, e non in Europa, almeno fino a oggi. Anche se dovrebbero essere considerate le nuove abitudini «globali» dei nostri giovani che li portano sempre più spesso a contatti, per così dire, «internazionali». Anche per questo l’azienda sanitaria si è subito attivata per informare i genitori deI circa 500 studenti del Da Vinci della possibilità di usufruire del vaccino anti meningococco Y. «Lo abbiamo fatto a scopo informativo e in via preventiva – dice il direttore di Igiene e Sanità pubblica Valter Carraro -; perché non c’è alcun rischio di epidemia, essendo ormai trascorsi oltre 30 giorni dal primo caso e nessun focolaio si è manifestato. Ci sembrava però giusto informare i genitori visto che si tratta di un meningococco Y per cui vi è una vaccinazione; spetta poi a ogni singolo caso decidere o meno di farla. L’Y in Italia è molto raro e in Trentino probabilmente è il primo caso in assoluto, ma non è un meningococco più aggressivo di altri». Chi deciderà di aderire alla vaccinazione, lo potrà fare nei prossimi giorni direttamente in istituto in orario extra scolastico. Il preside del Da Vinci, Alberto Tomasi, spiega: «Abbiamo fatto una circolare per illustrare la situazione e invitare, in modo facoltativo, alla vaccinazione. Molti genitori hanno richiesto ulteriori informazioni ed è stato così organizzato un incontro con l’azienda sanitaria che si è svolto lunedì pomeriggio. Ora, per i ragazzi che vorranno vaccinarsi, metteremo delle aule a disposizione e gli operatori sanitari somministreranno loro il vaccino durante il pomeriggio delle giornate di domani e dopodomani». Se il numero medio di meningiti all’anno in Italia è di circa 200, meno di 20 appartengono al sierotipo Y, leggermente più diffuso in Europa e soprattutto negli Stati Uniti dove si contano più casi.













Scuola & Ricerca

In primo piano