Meano, roncola selvaggia taglia 100 viti di Lagrein

Il raid notturno nei campi verso Gardolo di Mezzo di Antonio Santuari L’azione a «macchia di leopardo». Sul fatto ora indaga la polizia



MEANO. Sul fatto che si tratti di un dispetto (di un brutto dispetto) non c’è alcun dubbio e ora sarà la polizia che dovrà cercare di capire chi ha tagliato ben 100 piante di Lagrein di proprietà di Antonio Santuari, geometra con il pallino per il vino, di Meano. Roncola selvaggia è entrata in azione probabilmente di notte e fino ad ora pare che nessuno abbia notato qualcosa che possa aiutare le indagini.

Chi ha agito lo ha fatto a macchia di leopardo. Le piante che sono state tagliate non si trovano, infatti, tutte nella stessa zona ma sono sparpagliate all’interno della proprietà. Un modo di agire che al momento non sembra comprensibile. La denuncia è stata presentata negli uffici della polizia subito dopo la scoperta della «strage di viti». Non ancora quantificato il danno economico del taglio selvaggio.

Il Trentino Lagrein è un vino doc (istituito nel 1985) la cui produzione è consentita nella provincia di Trento. Il coloreè rosato chiaro (per il kretzer) o rubino (per il dunkel). Il profumo caratteristico è fruttato e il sapore e asciutto, vellutato, gradevole, talvolta con leggero sentore di legno. Il Lagrein, comunque, è un vitigno rosso autoctono dell'Alto Adige. Analisi genetiche dimostrano nell'Italia del Nord una stretta parentela con Teroldego e Marzemino e inoltre esistono legami con lo Syrah. Fino al XVIII secolo con “Lagrein” di solito si indicava il Lagrein bianco, che è stato probabilmente fin dal Medioevo la più importante varietà nei dintorni di Bolzano. Indicato come “Lagrinum bonum” in un atto di Termeno nel 1379, una fonte di Bolzano nel 1498 nota esplicitamente il buon Lagrein bianco (“gueten weissen Lagrein”), mentre una del 1420 cita il “lægrein wein”, sempre a Bolzano. Il Lagrein Rosso (“rot lagrein”) trova la prima nominazione nel programma tirolese di Michael Gaismair del 1525.

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