Maso Toffa, rubate le capre per la terapia

Cavalese, prima è sparito il caprone, poi le tre femmine utilizzate per aiutare i ragazzi con disagi


di Luciano Chinetti


CARANO. Dal maso Toffa, il centro di accoglienza e di recupero delle persone affette da disagio psichico, gestito dalla Cooperativa sociale Oltre, nei pressi del maso Cela nel comune di Carano sono sparire ben 4 capre. Quattro straordinari esemplari di capre caschmere dal pelo lungo che venivano utilizzate per aiutare i ragazzi a socializzare e a lavorare a fianco degli animali.

A dare la notizia della scomparsa delle capre è stata la stessa coordinatrice del laboratorio sociale Laura Bonomi: «Due settimane fa dal recinto del maso Tofa era scomparso il caprone – racconta Laura Bonomi - al momento non ci abbiamo fatto caso più di tanto, poiché abbiamo pensato che avesse sbalzato la recinzione per guadagnare la libertà, ma eravamo convinti che sarebbe tornato spontaneamente. Ma domenica mattina – ha proseguito la coordinatrice - quando ci siamo accorte che erano sparite anche altre 3 capre, allora abbiamo intuito che c’era qualcosa che non quadrava. Abbiamo compreso con grande amarezza che purtroppo le capre ci erano state sottratte. Così abbiamo fatto denuncia ai carabinieri di Cavalese, sia per le tre capre che per il caprone». «Non è tanto per il danno economico, ci siamo rimasti male - spiega la coordinatrice - per quello morale e sociale. «Con quelle capre i nostri ragazzi – assicura la coordinatrice Laura Bonomi - ci passavano parecchio del loro tempo: le accudivano, davano loro da bere e da mangiare. Erano il loro strumento per socializzare e per crescere, senza contare – ha aggiunto – che grazie alle capre nel laboratorio i ragazzi lavoravano la lana, la cardavano, e la trasformavano con l’aiuto delle operatrici in caldi indumenti». Ora nel Maso Tofa sono un po’ tutti mortificati, compresa anche la responsabile della cooperativa sociale Oltre Alessandra Dellafior.













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