Müller Thurgau, il futuro è in mano ai produttori

Dalla rassegna in val di Cembra è emersa la necessità che la promozione del vino veda protagonista il viticoltore. Pilzer: «Ma serve anche il supporto provinciale»


di Carlo Bridi


CEMBRA. Si è chiusa ieri con la sfilata dei trattori storici per le vie di Cembra organizzata dal Club 3P la ventiseiesima edizione della “Rassegna internazionale dei vini Müller Thurgau. Un’edizione contrassegnata dall’alta qualità ad ogni livello: dai prodotti presentati, alle iniziative inserite in calendario, all’alta qualità dei vini e delle grappe presentati, che, in larga parte, hanno partecipato al concorso.

Particolarmente soddisfatto il presidente del rinnovato Comitato organizzatore Bruno Pilzer, che ha seguito passo-passo tutti gli eventi della cinque giorni cembrana.

Sul piano tecnico- agricolo sicuramente i due eventi che hanno avuto maggiore successo, oltre al concorso al quale hanno partecipato una cinquantina di vini provenienti da Italia e Germania, sono stati il seminario tecnico sull’analisi sensoriale delle grappe con particolare riferimento a quelle di monovitigno Müller Thurgau, con relatrice Flavia Gasperi ricercatrice alla Fondazione Mach, e la tavola rotonda finalizzata all’individuazione di nuove e moderne strategie di comunicazione per la commercializzazione del vino. E’ stato particolarmente questo un evento molto azzeccato, raramente infatti si assiste a confronti così puntuali e ricchi di spunti utili per la promozione del vino a dare un contributo significativo al successo della Rassegna. «Il messaggio forte che è emerso è quello che i migliori ambasciatori del proprio prodotto sono coloro che lo producono e nessun altro», hanno affermato all’unisono i relatori provenienti da esperienze molto diverse e per ciò stesso arricchenti come il giornalista enogastronomo Paolo Massobrio, o il responsabile del progetto marketing del vino all’interno del Consorzio Vini del Trentino Fabio Piccoli, il dirigente di Trentino Sviluppo responsabile della Promozione Paolo Manfrini, o Pietro Valdiserra responsabile marketing di Rinaldi importatori, per finire con Giulio Biason esperto di turismo alberghiero e editore della rivista “l’Albergo”. Tutti hanno convenuto sul fatto che il miglior promotore del proprio prodotto è il viticoltore che però deve essere preparato. Certo, un forte aiuto può venire dal mondo del turismo che con 5 milioni di presenze in Trentino consuma solo il 5% del Trento doc.

A conclusione dell’evento Pilzer afferma che «ora tocca alla Valle di Cembra rimboccarsi le maniche, abbandonare i tanti, troppi personalismi e particolarismi che l’hanno fin qui contraddistinta per imbracciare l’arma della collaborazione a tutto tondo e a favore di tutti, nessuno escluso».

«Ora con il nuovo comitato composto in larga parte da giovani che hanno tanta voglia di fare le braccia ci sono e anche le idee spuntate sono molte. Agli amministratori e alla Provincia - conclude Pilzer - chiediamo un adeguato supporto in questo cammino».

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