Le doppiette costrette a scegliere 

Come deciso dal Tar dovranno optare tra la caccia vagante o l’appostamento



TRENTO. D’ora in poi, i cacciatori trentini dovranno scegliere se praticare la caccia vagante o quella d’appostamento e non potranno praticare entrambe. Lo ha stabilito il Comitato faunistico provinciale in esecuzione della recente sentenza del Tar che ha accolto il ricorso delle principali associazioni ambientaliste. La Provincia, comunque, conferma il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza di primo grado del Tar di Trento.

Sono state integrate dal Comitato faunistico provinciale le prescrizioni tecniche per l'esercizio della caccia.

Il Comitato si è riunito ieri alla presenza dell'assessore competente Michele Dallapiccola. Nella riunione si è deciso di dare esecuzione alla recente ordinanza del Tribunale amministrativo regionale, che ha reso necessaria una modifica delle Prescrizioni tecniche per l’esercizio della caccia nella stagione venatoria 2018- 2019. In particolare è stata approvata un’integrazione che sancisce l’obbligo per i cacciatori di scegliere se esercitare la caccia in forma vagante o da appostamento fisso. Va ricordato peraltro che con una delibera dello scorso 10 agosto la Giunta ha deciso di impugnare di fronte al Consiglio di Stato l'ordinanza del Tribunale, al fine di ottenerne l’annullamento. Qualora il ricorso venisse accolto, la norma approvata dal Comitato Faunistico - che impone ai cacciatori la scelta fra l'una o l'altra modalità - verrebbe a perdere efficacia.

Il pronunciamento è atteso - con ogni probabilità - per la fine di settembre.













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