La Uil: «Sul trilinguismo Rossi ha deciso da solo»

Il sindacato riunito per decidere la strategia d’azione sulle norme attuative «Sì alle indicazioni, no alle imposizioni di chi non conosce il mondo scolastico»


di Daniele Peretti


TRENTO. Sul difficile momento attraversato dalla scuola trentina, interviene anche la Uil Scuola, che ha convocato il proprio consiglio regionale per tutta la giornata di ieri nelle sale dell'Hotel Sporting, per decidere le risposte da dare a livello sindacale alle norme attuative del trilinguismo. L'idea di base è accettata e considerata valida, ma vengono rigettate con decisione tutte le forme di ingerenza dell'assessorato, sull'autonomia scolastica. «Va bene che vengano date delle indicazioni generali, ma non altrettanto che vengano ad insegnare come attuarle, oltretutto se questo input proviene da chi il mondo scolastico non lo conosce assolutamente», chiosa il segretario della Uil Scuola Pietro di Fiore.

Conclamata anche l'opposizione al concorso «che la Provincia ha voluto indire a tutti i costi», senza considerare le valenze esistenti. In pratica, anche per la Uil Scuola i vincitori andranno a togliere il posto di lavoro ai tanti precari che hanno alle spalle anche sedici anni di insegnamento senza ruolo. A questo proposito può essere indicativo quanto raccontato dallo stesso Di Fiore: «L'anno scorso hanno mandato a ruolo un'insegnante dell'Istituto d'arte che aveva 67 anni ed insegnava ancora grazie alla Legge Fornero. Bene ha preferito rifiutare la pensione per godersi almeno un paio d'anni di insegnante di ruolo, che era il sogno della sua vita».

Per la Uil il concorso, le cui domande andranno a scadere tra venerdì e lunedì e sarebbero già arrivate a quota tremila, si potrebbe ritorcere come un boomerang nei confronti della Provincia che non avrebbe preso in considerazione la sentenza della Corte Europea: «Per evitare le sanzioni Renzi, almeno a parole, ha promesso la stabilizzazione dei precari della scuola; Rossi no».

Tra le richieste, nell'ottica della miglior applicazione del trilinguismo, quella di rendere obbligatorie le quattro ore di insegnamento facoltativo che attualmente sono frequentate dal 90% degli studenti, riservandole allo studio delle lingue. Inoltre già da questa settimana verrà attuato un piano straordinarie e verranno anche raccolte delle firme, che poi saranno consegnate a all'assessore dell'Istruzione Rossi, a sostengo della tesa del sindacato che il trilinguismo è giusto, ma non lo è l'attuale strada intrapresa per la sua attuazione. «Abbiamo a più riprese chiesto un confronto con Rossi, ma ci è sempre stato rifiutato - ha concluso Di Fiore - e davvero non capiamo il perché. Riteniamo che quando si va ad incidere profondamente in una specifica realtà, sia opportuno confrontarsi con i protagonisti, con chi conosce sul campo i problemi e può dare anche delle utili indicazioni. Il trilinguismo non è la soluzione assoluta di tutti i problemi occupazionali dei nostri giovani, ma può essere una componente importante nella loro formazione, che però va condivisa con tutte le parti in causa».

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