L’Officina dei Saperi: i ragazzi a lezione di lavori manuali

Mezzolombardo, inaugurato lo spazio per corsi alternativi Un progetto per creare oggetti utili, applicando la teoria


di Moria Pederzolli


MEZZOLOMBARDO. È stata inaugurata l’Officina dei Saperi. All’ex Istituto Martino Martini i ragazzi hanno diretto la cerimonia guidando i presenti all’interno dei laboratori e illustrando le attività che vi svolgono. L’Officina dei Saperi è di fatto un’iniziativa che fa parte delle proposte di intervento del Piano Sociale di Comunità. È rivolta ai ragazzi fra gli 11 e i 16 anni che necessitano di percorsi alternativi a quelli scolastici. I ragazzi vengono seguiti da un docente e da due educatori della cooperativa Kaleidoscopio in lavori di manualità, come la creazione di raccoglitori con carta e cartone riciclati.

«Con questo laboratorio i ragazzi possono sbizzarrirsi con la scelta del materiale e con la loro creatività, mentre noi possiamo spiegare loro i concetti di parallelismo e di perpendicolarità che diventano parte della pratica e sono di più facile apprendimento» hanno spiegato gli educatori. Uno dei laboratori prevede la realizzazione di modellini plastici geografici. «Ritagliando e collocando le varie nazioni al posto giusto non ci si dimentica più dove sono», hanno scherzato i ragazzi. Sistemando lo stabile è stata trovata una cartina del 1933 e da qui è stato pensato un percorso di storia. I ragazzi, mettendo a confronto gli stati di allora e quelli di oggi, apprendono i cambiamenti intercorsi nel tempo. «In futuro si potrà anche pensare ad un’attività legata al restauro di questa cartina, in modo tale che possa diventare un patrimonio dell’officina» hanno aggiunto gli educatori. In rappresentanza delle scuole il dirigente dell’istituto Comprensivo di Lavis, Loris Taufer, ha sottolineato come questo progetto debba essere ritenuto complementare alle attività che vengono svolte all’interno della scuola ed ha aggiunto: «Importante per il progetto è il legame con il territorio. Uno degli obiettivi dell’officina è quello di far sì che questi ragazzi possano creare qualcosa che abbia utilità anche per la comunità e che rimanga a testimonianza del loro valore. Significante per noi è stato ad esempio un falegname della zona che ha deciso di donare del legname all’officina». Per il taglio del nastro è stato utilizzato un nastro da cantiere bianco e rosso per sottolineare che i lavori all’Officina dei Saperi sono ancora in corso. «È la rete fra i diversi enti e il territorio quella che costituisce l’officina – ha affermato il presidente della Comunità Rotaliana Königsberg Tait– ora cercheremo di coinvolgere le casse rurali per capire se ci sarà la possibilità di avere un minimo di contributo per sviluppare e portare avanti il progetto».













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