L’incendio alla Marr per ora rimane senza colpevoli

I carabinieri attendono i risultati delle analisi dei Ris L’attività dell’azienda di via Cogozzi non si è mai fermata



ARCO. Nel piazzale della Marr in via Cogozzi, zona artigianale di Ceole, a ricordare il rogo che giovedì notte ha distrutto tutti i nove camion-frigo che vi erano parcheggiati, ci sono quattro container pieni dei rottami dei mezzi bruciati, l’asfalto nero come la pece e i vetri infranti del capannone. Ieri mattina un operaio cercava di cancellare, con un potente getto d’acqua, ogni traccia dell’incendio doloso di cui, ancora, non si conoscono le cause nè tantomeno i responsabili. I carabinieri ci stanno lavorando, ma finché non avranno in mano qualche dato preciso difficilmente riusciranno a capire quale pista, delle tante aperte, potranno seguire per arrivare a far luce sul mistero.

Un aiuto arriverà, a tempo debito, da Parma, dove i Ris stanno analizzando i tamponi prelevati alla Marr dagli specialisti della squadra scientifica. I risultati potrebbero svelare quale sostanza «accelerante» è stata utilizzata dagli incendiari per appiccare il fuoco ai camion, se benzina o qualcosa di meno comune che possa costituire un indizio importante. Gli stessi risultati poi saranno confrontati con quelli raccolti dai periti dei vigili del fuoco. Sulle indagini per ora non rimane altro da dire. La Marr, come del resto le ditte comprese nel raggio di 400 metri attorno ad essa, purtroppo è sprovvista di telecamere di sorveglianza, il che pone gli inquirenti in una posizione di svantaggio rispetto ai responsabili del disastro, che probabilmente hanno potuto agire senza neanche doversi preoccupare di coprirsi il viso.

La mancanza di risposte alle domande che si fanno ininterrottamente da due giorni - chi ha colpito e perché? - non ha impedito all’impresa di distribuzione di prodotti alimentari (sede principale a Rimini, una trentina di periferiche dislocate in tutta Italia) di proseguire con la propria attività. Che non si è mai interrotta, sottoliena il direttore del punto vendite e magazzino di Arco Alessandro Moggia. Già venerdì mattina in via Cogozzi erano pronti a partire per le destinazioni assegnate ai sette «padroncini» vittime dell’incendio altri undici camion-frigo carichi di merce.

La Marr spa è un’azienda orgogliosa, commenta Moggia, l’hanno colpita - ammesso e non concesso che l’obiettivo degli incendiari fosse proprio lei - ma non scalfita. (d.r.)













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