Iva, dall'aumento più risorse a Trento

Senza «riserva all'erario» in provincia restano i sette decimi



TRENTO. Uno dei cardini della quarta versione della manovra correttiva varata ieri al Senato è rappresentato dall'aumento di un punto percentuale dell'Iva, che passa dal 20 al 21 per cento, fatti salvi i prodotti di largo consumo. Bene, per i trentini questa non è una notizia così cattiva visto che - in base all'accordo di Milano - la nostra provincia incassa i sette decimi del gettito Iva prodotto sul nostro territorio. Questo significa che se aumenta il prelievo Iva aumenta anche - di conseguenza - la quota di risorse che rimane a disposizione del Trentino.

Fare dei calcoli in questo momento è molto complicato e lo conferma lo stesso presidente Lorenzo Dellai: «E' necessario vedere come il governo interpreterà la cosiddetta "riserva dello Stato", vale a dire quella clausola che, appunto, riserva ai conti pubblici statali tutto o una parte del gettito che deriva da nuova imposte o dall'aumento delle aliquote. Per il momento mancano delle tabelle specifiche».

Al momento, per quanto si è potuto capire, la riserva all'erario non sarebbe presente sul maggiore gettito derivante dall'aumento dell'Iva che, dunque, dovrebbe garantire qualche milione di euro in più nelle casse provinciali.  Dellai, però, guarda avanti e spiega: «Non possiamo stare qui ogni giorni a parlare di tagli. Dobbiamo guardare avanti ed è per questo, per quanto ci riguarda, siamo impegnati a mettere in campo una manovra finanziaria provinciale che va nella direzione opposta a quella voluta dal governo. Pur restando molto cauti, noi punteremo sull'aumento della nostra crescita per ridurre gli effetti negativi e depressivi della manovra del governo».

Analizzando il maxi-emendamento sotto altri profili emergono altre novità: sparisce, ad esempio, la facoltà di tenere aperti i negozi 24 ore al giorno, sempre, facoltà che verrà garantita solo ad alcuni territori turistici.  A rischio, inoltre, sono anche i tribunali più piccoli visto che il decreto del governo riorganizza in parte anche gli uffici giudiziari. Ecco, allora, che sono con il fiato sospeso, anche in Trentino, le sedi distaccate del tribunale a Cles, Tione e Borgo. Bisognerà capire come viene interpretata la norma.













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