Itea, disabili «prigionieri» in casa

Una donna in carrozzina da giorni esce solo grazie ai Vigili del fuoco


Alessandro Maranesi


TRENTO. Intrappolati in casa per 10 giorni senza poter uscire. Succede nelle case Itea di via Dos Trento 31 dove l'ascensore sempre guasto ha costretto una madre a chiamare i Vigili del fuoco per potersi muovere con la figlia che vive sulla sedia a rotelle. Disperata un'altra signora di 74 anni, che quando l'ascensore è guasto sa già che non si può muovere.

Gli ultimi 10 giorni di Rosalia Monzù, che, vedova, vive sola con la figlia Irene, da sempre in sedia a rotelle, sono una storia di sofferenza e di pericoloso disagio: «Mia figlia è in cura, per colpa di questi continui guasti ho già perso 2 visite mediche - spiega -. In pochi giorni mi sono trovata a chiamare i pompieri 4 volte. L'ultima volta domenica: ho aspettatato un'ora per rientrare in casa perché l'ascensore era bloccato» racconta la signora Monzù. Ma i tecnici della mautenzione? «Intervengono quelli della ditta Lenzi che ha fabbricato l'impianto. Ma sono loro i primi a dire che l'Itea dovrebbe cambiarlo, è vecchio di 22 anni e non si trovano più i pezzi di ricambio» spiega la madre esasperata e distrutta da una situazione che spaventa gli inquilini per i suoi esiti drammaticamente imprevedibili: «Venerdì scorso è rimasta chiusa dentro l'ennesima signora, con una bambina nel passeggino. Ogni volta bisogna aspettare almeno un'ora prima che arrivi qualcuno a salvarci».

Del resto che in quel condominio dell'Itea disagi e problemi siano all'ordine del giorno lo sa bene Claudio Depaoli, vicepresidente dell'Anteas di Trento: «Qui abitano molti anziani, tante persone in difficoltà anche solo a portare le borse della spesa, com'è possibile che Itea si disinteressi di questo posto?». La pensa così anche la signora Annamaria Micheloni, settantaquattrenne disabile che vive da sola al secondo piano: «Ho paura di non poter andare all'ospedale, io le buie scale a chiocciola del condominio non riesco certo a farle», chiarisce a fatica mentre anche da seduta rimane appoggiata alla sua speciale stampella che le permette di trascinarsi lentamente in giro.

«Da via Guardini non si fanno proprio vedere. Ma intanto le spese condominiali aumentano a dismisura, visto che le chiamate del tecnico dell'ascensore ce le dobbiamo pagare noi» spiega ancora la signora Monzù. E infatti ieri in via Dos Trento 31 la rabbia maggiore era nei confronti dell'Itea: «Fino a qualche tempo fa i lavori di manutenzione erano puntualmente curati da personale interno, ora queste persone sono costrette ad aspettare anche per uscire di casa» ha concluso De Paoli.

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