Investe il direttore: il furto da 60 euro diventa rapina 

In via Madonna Bianca. Il quarantenne si era appropriato di un antiparassitario per cani  a “L’isola dei tesori” e nel tentativo di scappare ha “caricato” sul cofano l’uomo per 15 metri



trento. Accusato di aver investito con la sua macchina il direttore del negozio di prodotti di animali per garantirsi la fuga è ora è in carcere con l’accusa di rapina impropria aggravata dall’uso dell’arma. Dove l’arma è l’automobile. È successo giovedì, verso le 12.30 nel parcheggio davanti al centro commerciale di via Madonna Bianca e il bottino erano due confezione di antiparassitario per cani. Prodotto in offerta, valore totale poco meno di 63 euro. Un episodio convulso quello che è ieri è finito sul tavolo dei giudici. Con il collegio riunito per convalidare l’arresto e quindi per fissare il rinvio dell’udienza. Al termine dell’udienza per l’uomo, un quarantenne veneto di origine ma da tempo residente a Rovereto, è stata decisa la custodia in carcere in attesa della direttissima che è stata fissata per fine mese.

La rapina.

Per raccontare dal principio quello che è successo bisogna partire dal negozio «L’isola dei tesori» che si trova in via Madonna Bianca. Erano circa le 12.30 quando l’arrestato e la sua compagna entrano e iniziano a curiosare fra gli scaffali dove si trovano gli antiparassitari. «Io stavo servendo un cliente - racconta un dipendente che ha avuto un ruolo da protagonista in quello che è poi successo - e seguivo i due che hanno iniziato a prendere in mano le confezioni discutendo sulle dosi di antiparassitario. Un discorso che non aveva né capo né coda e questo ha attirato ulteriormente la mia attenzione». Ci sarebbe stato un po’ di gioco con le scatole, prima una, poi due, poi una, come il gioco delle tre carte. «Alla fine - prosegue il dipendente - hanno deciso l’acquisto ma prima di passare dalla cassa, hanno voluto fare un giro del negozio. Due minuti, non di più, è sono tornati allo scaffale per rimettere a posto le due confezioni: avevano deciso di non comperare più nulla». È bastato un controllo “manuale” per capire che nelle scatole mancava il contenuto. Semplice ragionamento logico: c’era stato un furto. Ne è quindi nata una discussione in cui l’accusato sosteneva che nessuno potesse perquisirlo o fermarlo. Nel frattempo dal negozio partiva l’allarme al 112, il numero della centrale unica dell’emergenza. E l’uomo, l’accusato, ha cercato di scappare.

La fuga e l’investimento.

Corre quindi verso la sua Polo parcheggiata a poca distanza dall’ingresso del negozio, seguito dal direttore del punto vendita. L’altro si ha messo in moto la macchina e non si è fermato neppure quando si è trovato davanti il direttore. Che non ha potuto evitare di essere investito. Caricato sul cofano della macchina, ha «viaggiato» così per una quindicina di metri, cadendo poi a terra.

L’arresto

L’arrivo della pattuglia della polizia ha riportato la tranquillità nel centro commerciale con l’arresto dell’uomo mentre il direttore veniva portato al pronto soccorso dal quale è stato quindi dimesso con una prognosi di due giorni. Traumi anche per il dipendente. Il quarantenne è stato quindi portato in questura e dopo una notte in camera di sicurezza è stato portato in tribunale. Arresto convalidato, per l’uomo si sono aperte le porte del carcere. Vista l’accusa, rischia una condanna da 4 a dieci anni.













Scuola & Ricerca

In primo piano