In Valsugana tiene l’agricoltura, crolla il settore edilizio

Il centro per l’impiego dà i dati dei primi 4 mesi dell’anno. Tengono gli assunti (-0,9%), ma sono più adulti che giovani


di Silvia Fattore


VALSUGANA E TESINO. Calano, anche se dello 0,9 %, le assunzioni nei primi quattro mesi dell'anno in Valsugana e Tesino. A dirlo sono i dati forniti dal Centro per l'impiego di Borgo Valsugana che fa un confronto, sia con lo stesso periodo del 2012, sia con la situazione provinciale.

«Nonostante la diminuzione dei posti di lavoro - commenta il responsabile del Centro per l'Impiego, Libardi Franco - vi è qualche segnale positivo sull’industria manifatturiera e sui servizi alle imprese, oltre che alla tenuta con leggero ulteriore incremento dell’agricoltura (+2,7%), unico settore nel corso di questi anni a non perdere occupati. Purtroppo perde ancora il settore delle costruzioni, quasi il doppio rispetto alla media provinciale con un -30,5% rispetto al -17,1%, in compenso ha notevole incremento il settore estrattivo con un + 83,3%, anche se annovera pochi numeri».

Per quel che riguarda le tipologie di contratto, i più frequenti sono quelli di somministrazione. C'è un positivo dimezzamento dei contratti a chiamata, una perdita contenuta nei contratti a tempo indeterminato che calano dell'8,7%, e un leggero positivo incremento del contratto di apprendistato con un + 6,7%, anche se il dato complessivo delle assunzioni per i giovani è ancora negativo perché è del 10% a fronte di un salto positivo degli adulti ( + 2,8%) e degli anziani (+10,6%). Per quanto riguarda i flussi d’iscrizione, i primi quattro mesi dell’anno ne riportano 457, con un leggero calo tra gli uomini e una disoccupazione prevalentemente femminile che, rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, porta ad avere 77 nuove donne disoccupate.

«Da notare - aggiunge Libardi - come sia in continua crescita il fenomeno delle iscrizioni tra gli inoccupati, quindi sempre più persone si affacciano al mercato del lavoro, un sintomo della triste economia che ci accompagna, nonché della difficoltà dei giovani a trovare un’occupazione. Le percentuali degli iscritti disoccupati al 30 aprile 2013, riportano 2.055 iscritti, con il continuo inevitabile aumento dell’anzianità d’iscrizione. I segnali purtroppo sono di continuità con l’andamento del 2012, per quanto riguarda la nostra valle sicuramente il peggiore di questa crisi. Alcuni segnali positivi legati alla tenuta dell’agricoltura, ma anche dell’industria manifatturiera, nonché un ritorno di quelli che sono i servizi alle imprese, con alcune note dolenti, una su tutte, -34,8% dei pubblici esercizi. Troppo presto per dire se i timidi segnali positivi potranno essere confermati».

Altro aspetto positivo da cogliere è comunque la fiducia che i cittadini pongono nei confronti delle politiche provinciali ai servizi all’impiego con un incremento del 14,3%.













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