movida

In trecento alla festa che ha fatto rivivere la discoteca Charly

Dai trentenni ai cinquantenni con la musica del dj Marcozzi hanno ballato in un clima di divertimento e di allegria


di Giancarlo Rudari


Rovereto, folla alla festa che ha fatto rivivere la discoteca Charly

Dai trentenni ai cinquantenni con la musica del dj Marcozzi hanno ballato in un clima di divertimento e di allegria - L'ARTICOLO

ROVERETO. E chissenefrega se qualche capello è già grigio e qualche ruga ha fatto la sua prima comparsa. O se il trucco a una certa ora della notte svanisce e il volto svela la vera età... La parola d’ordine era divertimento e divertimento è stato per trecento roveretani (e non) che per una serata hanno voluto rivivere i tempi del Charly, la discoteca di corso Bettini a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, che ora ha lasciato il posto al ristorante-pizzeria Tema. E la festa per i cinque anni del nuovo locale è stata l’occasione per rispolverare la vecchia insegna al neon e per organizzare “Re-member Charly”. E chi c’era se non chi ha vissuto la discoteca che spopolava in quegli anni anche la domenica pomeriggio? Di anni ne sono passati, ma la voglia di divertirsi come allora non è tramontata.

E così ci hanno pensato Erika Ruffo (la promotrice) e Marco Fontanari (titolare del Tema) a rinverdire i tempi con una serata che ha avuto un grandissimo successo. Merito dei partecipanti (e delle partecipanti anche sulla soglia dei 50 anni) e del dj Max Marcozzi che è tornato alla consolle (lo è stato dal 1989 al 1998 con il Charly e poi con Sottosopra) per riproporre la musica dagli anni Settanta ai Novanta. Tanti roveretani, alcuni dei quali diventati imprenditori o del mondo dello spettacolo (da Lucio Gardin al dj Carollo), ma anche qualche trentino (da Stefano Piffer a Gianni Gravante) che non hanno voluto mancare alla serata remember con le ragazze immagini vestite Max & Co con gioielli Patrizia Comper. «Il successo non è né mio né del Tema - afferma soddisfatta Ruffo - La festa è stata costruita dai partecipanti che ha contribuito con un tassello a comporre un grande puzzle. Perché il Charly è un po’ di tutti. Ed è stato bello vedere quel clima di festa ed empatia meravigliosa che si è subito instaurata come tutti fossero tornati quindicenni. Spensierati e allegri, senza schemi, convenzioni o divisioni sociali».













Scuola & Ricerca

In primo piano