sant’orsola terme

Il vescovo Bressan ha benedetto il capitello dei Tasini

SANT’ORSOLA TERME. Con la benedizione da parte dell’arcivescovo Luigi Bressan è stato riconsegnato qualche giorno fa alla popolazione di Sant’Orsola (e di Mala) il capitello votivo in località Tasini....



SANT’ORSOLA TERME. Con la benedizione da parte dell’arcivescovo Luigi Bressan è stato riconsegnato qualche giorno fa alla popolazione di Sant’Orsola (e di Mala) il capitello votivo in località Tasini. E’ dedicato a Maria e a Sant’Antonio.

Fu eretto nel 1831 per volontà di don Antonio Jobstraibizer di Fierozzo. La sua storia è stata letta dal sindaco Ivano Fontanari. Una curiosità: da una lettera di don Pietro Roner (1851), è emerso che tra le ragioni che spinsero la gente a costruire il capitello (venne realizzato con fondi del Comune e le offerte dei fedeli) vi era quella di sconfiggere le carestie principalmente dovute alle pestilenze che avevano colpito il bestiame bovino e che avevano compromesso anche il raccolto delle patate nonché di tener lontano i giovani dalla vita mondana sinonimo di peccato insegnando loro l’importanza della devozione in Dio, dell’ubbidienza e del rispetto da portare ai genitori. Si stabiliva anche il modo per perseguire gli obiettivi: andare in processione per 12 anni consecutivi il giorno di Sant’Antonio, cantando le litanie di tutti i santi e nella prima domenica di settembre cantando la litania della Beata Vergine Maria. Questo “obblighi” caddero col passare del tempo, ma rimane la celebrazione della messa il giorno di Sant’Antonio.

«Proprio perché ancora punto di riferimento della popolazione, ha detto il sindaco Fontanari, oltre che importante sito di culto dal valore artistico, storico e culturale, il Comune decise nel 2011 di avviare il restauro per evitare la testimonianza religiosa andasse perduta». Ha ricordato poi che «il Comune ha partecipato alla cordata di contributi iniziata dalla famiglia Pintarelli che con particolare sensibilità ha finanziato l’opera in memoria del figlio Demis, scomparso tragicamente due anni fa». (r.g.)













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