«Il Pd non aveva più valori veri» 

L’ex Dem Flavio Zanonato ieri a Pergine per LeU: «Qui c’è la sinistra reale»



PERGINE. L’europarlamentare Flavio Zanonato ha fatto tappa ieri a Pergine a supporto dei due candidati Antonella Valer e Vincenzo Calì per la lista Liberi e Uguali. Introduzione da parte di Massimo Toscanelli (coordinatore) e poi appunto Zanonato che era stato a Pergine per altre elezioni nelle fila del Pd. E proprio il passaggio dal Pd al LeU è stato al centro del suo intervento. “Tutti concentrati a parlare sul dopo elezioni, ha esordito, senza parlare di programmi. Ho lasciato il Pd con fatica, ha detto ancora, ma ho dovuto perché non si parlava di ambiente, di parità tra uomo e donna, di giustizia sociale; non si parlava dei valori della sinistra, c’era un confronto sempre più difficile. Ma anche il partito: non c’era più: sfumato, evanescente, non una sede dove parlare e mediare anche sulla globalizzazione che è andata come non si voleva, sul Jobs-Act, eccetera”.

Poi critiche alla legge elettorale e ai programmi del centro-destra: flat-tax e coltivazione della paura, in particolare. Per noi invece occorre la “patrimoniale” . “A Padova, il mio collegio è sicuro … per perdere” ha detto tra l’altro . Un discorso in generale, il suo con qualche apertura al Pd, dopo il 4 marzo.

Per Antonella Valer e Vincenzo Calì, invece, una sfida a Dellai. Valer ha spiegato perché è scesa in politica, pur con una certa resistenza. “Mi sono riconosciuta nei valori di Leu, vedo le mie aspirazioni, un’alternativa credibile perché di forze nuove”. E poi Vincenzo Calì: “Il centro sinistra autonomista ha perso tutte le battaglie in Valsugana, l’autonomia deve ripartire sulla giusta strada. Dellai, dopo decenni di governo ha lasciato il Trentino più piccolo e più chiuso rispetto a quando l’aveva trovato. Dellai ripensa la Valdastico? Noi no. Troppi i danni come conseguenza”. E ancora, dai due candidati: “Ci sentiamo soli nella politica sull’ambiente e dell’accoglienza. Preoccupazione per l’astensionismo? Faremo di tutto per portare la gente al seggio. Non è colpa nostra se nella sinistra c’è stata divisione” - ha detto ancora Calì.

(r.g.)













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