la mostra

Il Museo della guerra sbarca a Parigi con Pietro Morando

Prestati sedici disegni del pittore piemontese che trascorse un lungo periodo di prigionia in Ungheria e Slovacchia



TRENTO. In occasione del Centenario della Prima guerra mondiale, il Museo della Guerra di Rovereto partecipa a due importanti esposizioni collaborando con il Musée de l’Armée di Parigi e la Manchester Art Gallery, tra le più significative istituzioni culturali europee, alle quali, complessivamente, sono stati prestati 16 disegni di Pietro Morando che fanno parte delle sue collezioni. Alcuni disegni di Morando sono inoltre esposti al Mart nella mostra “La guerra che verrà non è la prima. Grande Guerra 1914-2014”. In tutto, il Museo della Guerra ne conserva 225.

Il Museo della guerra sbarca a Parigi con Pietro Morando

Prestati sedici disegni del pittore piemontese che trascorse un lungo periodo di prigionia in Ungheria e Slovacchia - L'ARTICOLO

Il pittore piemontese documentò in centinaia di disegni, spesso a partire da bozzetti realizzati in trincea, la sua esperienza di combattente della Grande Guerra. Arruolatosi nel 1915 come volontario nell’esercito italiano nel corpo speciale degli Arditi, combatté sul Carso ottenendo tre medaglie d’oro al valor militare. Dopo essere stato catturato nel corso della ritirata sul Piave nel luglio 1918, Morando trascorse un lungo periodo di prigionia in Ungheria e Slovacchia nel corso del quale raffigurò la durezza di quella vicenda in una serie di disegni raccolti nel suo “taccuino di trincea”.

Fino al 25 gennaio 2015 al Musée de l’Armée di Parigi è aperta la mostra “Vu du front. Représenter la Grande Guerre” che racconta come i contemporanei hanno visto, percepito e rappresentato il fronte e alla quale il Museo della Guerra partecipa con 6 disegni di Pietro Morando e un piatto celebrativo (in ceramica) che raffigura il primo bombardamento aereo della storia, episodio avvenuto durante la guerra di Libia. Complessivamente, sono più di 500 le opere in mostra nel museo parigino tra dipinti, disegni, fotografie, articoli di stampa, spezzoni di film, manifesti ed oggetti che riflettono la varietà delle storie raccontate. All’esposizione hanno dato il loro contributo, oltre al museo roveretano, istituzioni quali l’Imperial War Museum di Londra, il Musée de la Grande Guerre di Peronne, il Musée d’art moderne de la Ville de Paris, il Deutsches Historisches Museum di Berlino e l’Heeresgeschichtliches Museum di Vienna.

Nella britannica “Manchester Art Gallery” è invece visitabile fino al 22 febbraio 2015 la mostra “The Sensory War 1914-2014” che indaga come gli artisti hanno comunicato l’impatto della guerra sul corpo, la mente, l’ambiente e i sensi umani. Il Museo della Guerra vi contribuisce con 10 disegni di Morando nella sezione “Shocking the Senses”. Le tavole del pittore raffigurano le torture patite dai soldati all’interno dei campi di prigionia durante la Grande Guerra. L’esposizione presenta opere di artisti quali Otto Dix, Paul Nash, Henry Lamb, CRW Nevinson, Nancy Spero, Richard Mosse, Omer Fast e degli “hibakusha”, i sopravvissuti alla bomba atomica sganciata su Hiroshima.













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