Grigno, il «caso rimborsi» non è esploso

Sindaco e giunta spiegano nel dettaglio all’opposizione i 27.200,31 euro di pasti e chilometri incassati nel 2011 - 2012


di Marika Caumo


GRIGNO. «Qualcuno in giro andava dicendo che oggi presentavamo le dimissioni», ci confida a fine seduta il sindaco Leopoldo Fogarotto. L'ipotesi di un Corradi-bis, sulla scorta di quanto accaduto a Pergine, però è svanita. Almeno finché la Procura della Repubblica non darà una risposta. Gli ultimi due anni di amministrazione, infatti, sono stati oggetto di esposto nei mesi scorsi da parte delle minoranze, ora al vaglio degli inquirenti. Denuncia a cui, volutamente in contrasto all'iter che vorrebbe prima si chiedano informazioni ed eventualmente poi si presenti denuncia, è seguita un'interrogazione, discussa ieri. Un documento dettagliato di cifre e date, in cui si contestano gli «eccessivi rimborsi spesa per viaggi, sproporzionati alle esigenze del Comune», come spiega Giuseppe Stefani, a cui Fogarotto ha risposto serafico punto su punto, carte alla mano, portando grafici, dati e date. Ad ascoltare attentamente una cinquantina di persone, con gente anche sul pianerottolo. D'altronde si parla di soldi, di costi della politica, argomento che di per se fa storcere il naso ai più. Argomento di facile strumentalizzazione anche, di questi tempi.

Diversi i “capi d'accusa” mossi dalle opposizioni: 27.200,31 di euro di rimborsi chilometrici liquidati agli amministratori nel biennio 2011-2012 di cui 2.679,86 a Slanzi, 3.670,15 a Silvestri, 2.900,70 a Meggio, 3.147,66 a Fogarotto e 14.801,94 al suo vice Stefani. Proprio quest'ultimo è al centro del documento, dove si chiedono lumi sui 76 sopralluoghi da 40 chilometri l'uno nei due anni, il motivo dei 71 viaggi in Barricata e di alcuni pasti.

Il sindaco l'ha presa alla larga, parlando di un bilancio 2012 solido, chiuso con un avanzo di amministrazione di 1.9milioni di euro, per poi distribuire un grafico che confronta le spese dal 2007 al 2012, con i rimborsi chilometrici passati da 16.165,62 a 14.673,60 mentre i rimborsi pasti sono passati da 1.235,95 a 754,48. «Rispetto alla passata amministrazione c'è un 16,8% in meno. Dati in controtendenza a quanto affermate» ha spiegato Fogarotto. Ricordando che obiettivo per il 2013 è arrivare ad un 26% di risparmio, con il 10% che manca che sarà recuperato attraverso l'acquisto di una macchina che serva ai 15 dipendenti e con la variazione del regolamento comunale sulle spese degli amministratori.

«Da quanto esposto pare siamo virtuosi. Come mai allora a Trento spendono 15mila euro l'anno di rimborsi, tanto quanto noi?», chiede William Morandelli. «Difficile sindacare, si parla di altri stipendi. Qui nessuno fa i soldi. Io guadagno 1.574 euro al mese ed i 300 euro di rimborsi spese. Nell'organizzazione dei lavori c'è chi resta più in Comune e chi si muove più sul territorio», risponde Fogarotto, motivando le spese del suo vice. «Volontariato lo faccio da altre parti, le spese vive per pasti e benzina è giusto che mi vengano riconosciute», rimarca Virginio Stefani, 590 euro al mese e 1000 ore di lavoro. La pacatezza del sindaco si infrange solo quando Giuseppe Stefani tira in ballo i cassaintegrati, confrontando i loro stipendi con i rimborsi spesa del vicesindaco. «Non ci si può ricordare dei cassintegrati quando fa comodo. Nessuna presunzione, ma mai nessuno come me si è impegnato per loro. Sono andato in Cabot, alla Precompressi, per non parlare dell'Azione 10», sbotta Fogarotto.

Messa da parte l'interrogazione si passa alla mozione, in cui si chiede di rinunciare al rimborso del viaggio dalla residenza alla sede del Comune. Rimborsi previsti dal regolamento del 1987, modificato nel 1995. «C'è una commissione regolamento, è giunto il momento di cambiarlo e renderlo attuale, facendo sintesi tra le proposte. E rivediamo anche i gettoni di presenza», la risposta del sindaco. Alla fine la mozione è stata ritirata.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano