Furti in via della Cervara Un arresto e tre denunce 

Gli albanesi, autori di tre colpi, uno in collina, fermati dalla Polizia a Trento nord In auto un bottino di oltre 40 mila euro. Una delle vittime: «In casa un disastro»



TRENTO. «Nono reggimento artiglieria pesante». La scritta è incisa sotto una biscottiera in argento, ricordo rubato ed ora tornato in possesso del suo proprietario. Fa parte di un bottino che supera i 40 mila euro di merce rubata a Trento, in via della Cervara ed in collina. Gli autori dei furti sono stati assicurati alla giustizia dalla Polizia di Trento, nella notte del 10 Novembre. Vittime, tra agosto e novembre, sono stati un imprenditore ed un notaio residenti in via Cervara ed un ex sottufficiale dell’esercito, residente in collina. Tre albanesi denunciati per ricettazione, uno arrestato. Tre i colpi messi a segno arrampicandosi sui balconi delle case. I ladri sapevano dove, quando e che cosa rubare. L’arresto e le denunce si iscrivono nelle attività volute dal Questore Giuseppe Garramone: maggiore controllo del territorio. «Numerosi i servizi svolti anche di sera e di notte da Volanti, Reparto Prevenzione Crimine e Squadra Mobile» ha detto Ascione. In Questura, tutta la merce recuperata in via della Cervara ed in collina: un servizio e monete in argento, anelli, bracciali, orologi, macchine fotografiche Canon, borse e scarpe griffate. Durante i controlli di sabato 10 novembre, alle 2 del mattino, la Squadra Volante ha fermato una un’ Audi A3 nera, con a bordo tre persone, nella zona industriale di Trento Nord. Documenti falsi, nel retro della vettura c’erano delle borse. «La refurtiva dei due furti messi a segno in via della Cervara tra Ottobre e Novembre e di un furto avvenuto in collina ad Agosto. Il valore complessivo è di circa 40 mila euro». Denunciati tre albanesi, uno di questi è stato arrestato e processato per direttissima ed attualmente si trova in custodia cautelare: B.R, queste le iniziali, classe 1998, residente in una città emiliana ma domiciliato a Trento. Gli altri due albanesi, del ‘91 e del ‘93, sono stati denunciati anch’essi per ricettazione. «Vi ringrazio, vi ringrazio». Il signor Vittorio (il nome è di fantasia), aveva gli occhi lucidi guardando ieri un uomo in divisa. La stretta di mano prima di tornare in possesso delle proprie cose, rubate nella sua casa in collina. Ex ufficiale dell’esercito, ricorda:. «Ero in vacanza, mi chiama mia figlia e dice “Papà, ma siete tornati, la porta del balcone è aperta”. Mentre lei chiama il 112, io torno a casa e trovo tutto sottosopra. Avevano rubato l’argenteria. La dedica sotto la biscottiera, sì... un dono del circolo sottufficiali, dopo una vita nell’esercito. Sono a Trento dal ’53. La casa? Oh..un macello, un disastro, avreste dovuto vedere...».

(f.q.)













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