Furti di biciclette, in città non c’è pace

Le forze dell’ordine consigliano di targare i mezzi per cercare di limitare il fenomeno. Le catene servono a poco



TRENTO. C’è un tipo di furto che manda in bestia più di altri. Un tipo di furto che ti fa sentire inerme e impotente. E’ il furto di biciclette. E i ladri di biciclette poco hanno a che fare con quello dell’omonimo capolavoro di Vittorio De Sica che aveva rubato la due ruote per lavorare come attacchino. I moderni ladri di biciclette spesso usano le due ruote per andare a spacciare. L’unica arma veramente efficace per combattere questo tipo di furto è dotarsi di una bicicletta vecchia e quasi inservibile. Quasi un’ammissione di impotenza. Le forze dell’ordine invitano a targare la propria bicicletta con il sistema messo a disposizione dal Comune, ma si tratta di una difesa non del tutto efficace. Infatti, spesso le biciclette vengono vendute fuori dal Comune e non c’è modo di rintracciarle e, poi, le due ruote più costose, quelle con telaio in carbonio, non possono essere targate. L’altra difesa che di solito viene usata, ovvero i catenacci, viene aggirata con delle semplici tronchesi. Basta un colpo secco e gli anelli di qualsiasi catena saltano. Ecco perché chi va in bicicletta è quasi indifeso.

Le statistiche delle varie forze dell’ordine descrivono un incremento del fenomeno, anche se abbastanza circoscritto. In alcuni anni, si è registrata addirittura una flessione, ma i furti di bici ci sono sempre. Vengono prese di mira soprattutto le biciclette parcheggiate nei pressi della stazione dei treni, di piazza Dante e nelle strade del centro storico, soprattutto quelle più isolate. Sembra ormai un fenomeno endemico, una specie di piaga che colpisce soprattutto i pendolari che arrivano in treno e poi vorrebbero spostarsi in bicicletta per arrivare sul posto di lavoro, ma non vengono risparmiati nemmeno i bambini. Le biciclette dei più piccoli vengono prese di mira soprattutto per essere rivendute.

Quelle dei grandi, invece, spesso vengono usate dai pusher che controllano piazza Dante e le zone limitrofe. Basta farsi un giro in centro la sera per vedere i frequentatori della piazza sfrecciare in sella a due ruote, spesso anche costose mountain bike. Polizia e Carabinieri fanno di tutto per arginare il fenomeno, ma in molti casi hanno armi spuntate. Il più delle volte, quando cercano di fermare qualcuno che sembra in possesso di una bici non sua, questi scappa e poi abbandona il mezzo. In questo modo ne sono state recuperate parecchie di biciclette. Alcune sono state riconsegnate ai legittimi proprietari. Per altre, invece, non è stato possibile perché nessuno le ha chieste indietro e non c’erano denunce di furto per biciclette di quel genere. Così i mezzi sono finiti all’asta. Succede abbastanza spesso. Talvolta accade anche per biciclette di valore.

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