Fra i Re Magi c’è anche il rifugiato Tony 

A Montevaccino l’integrazione dal basso funziona: a Villa Lidia sono ospitati dieci richiedenti asilo


di Lorenzo Di Domenico


MONTEVACCINO. In una giornata di festa, com'è stata quella di ieri, è bello scoprire storie che, pur non partendo dalle migliori premesse, potrebbero e stanno avendo una «lieta continuazione». Come quella «raccontata» nella festa a Montevaccino, tra momenti religiosi e di svago, con l'intrattenimento di Gianko, il presepe vivente e la proiezione di un film per bambini. Non molto tempo fa su queste pagine si era scritto di Villa Lidia, una casa a Montevaccino di proprietà del Villaggio Sos che era stata concessa per l'ospitalità dei rifugiati, di come nel piccolo sobborgo si fossero mobilitate alcune persone per dare vita al Gam (Gruppo accoglienza Montevaccino) e di come questo gruppo avesse aiutato l'integrazione degli ospiti della struttura. Una bella storia d'integrazione, che continua a dare i suoi frutti e che continua a provare come un'integrazione diversa, sia possibile. Ne è il simbolo Tony, ragazzo nigeriano che si trova in Italia da 4 anni e che da circa tre è ospite nel sobborgo dell'Argentario: per il secondo anno consecutivo Tony ha partecipato con entusiasmo alla rappresentazione del presepe vivente di Montevaccino, interpretando uno dei re magi. Un'azione che dimostra come il processo di integrazione qui stia funzionando, anche grazie agli sforzi del Gam, che da gruppo formato da quattro persone è cresciuto è cresciuto fino ad arrivare ad una ventina di volontari.

Non è solo Tony, però, a partecipare alla vita della comunità di Montevaccino, perché tutti gli ospiti di Villa Lidia che non sono impegnati in stage o che non lavorano danno una mano in paese, sia aiutando per qualche ora nella biblioteca sia dipingendo le panchine pubbliche. Nonostante una certa diffidenza sia ancora rimasta da parte di pochi in paese si può parlare di un successo per l'integrazione di Villa Lidia: «Sono tanti anni che vivo questo campo - spiega Roberto Sester, volontario del Gam - so che il volontariato può spostare il mondo». Ora però, le cose potrebbero cambiare: «Stiamo valutando cosa fare per le nuove normative – continua - ma dove la gente c'è ed è presente, una soluzione si trova». La speranza è quella di riuscire a far rimanere i 10 ospiti di Villa Lidia a Montevaccino.

«Quando succedono queste cose non credo si debbano fare battaglie - conclude Roberto - ma rimboccarsi le maniche per trovare una soluzione».













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