Finto disabile, protettore vero

L’indagine della polizia sulla prostituzione low cost: con la stampella per ritirare i soldi



TRENTO. Finti disabili (per raccogliere l’elemosina) ma veri protettori. È emerso anche questo aspetto nell’operazione della squadra mobile che ha portato all’arresto di due romeni accusati di sfruttamento della prostituzione. L’uomo è stato ripreso negli appostamenti degli investigatori mentre si avvicinava alla zona dove erano al lavoro le ragazze appoggiandosi evidentemente ad una stampella. Stampella - sarebbe poi emerso - che non gli serviva per la deambulanzione. Ma, questa è l’ipotesi, sarebbe stata utile per potersi presentare a ritirare il denaro dalla donne che controllava e anche per racimolare qualche moneta come questuante. Anche perché gli introiti che arrivavano dallo sfruttamento delle connazionali non erano enormi. Il calcolo che è stato fatto è che mediamente ogni ragazza portava a casa circa 100 euro al giorno e se sono dieci le vittime che sono stata «monitorate» dalla polizia, non esercitavano tutte in contemporanea. E quindi erano pochi anche i soldi che restavano in mano alle donne. La divisione delle entrare prevedeva generalmente che metà del denaro andasse alla prostituta e l’altra metà al protettore. Cifre che non permettevano alle donne di pagarsi un affitto e così si erano lasciate alle spalle storie di forte disagio e di povertà in Romania per vivere a Trento come lucciole in case abbandonate o all’Italcementi. Insomma oltre allo sfruttamento, una situazione di degrado totale.

Ma come sono iniziate le indagini della squadra mobile? Tutto parte nell’estate dello scorso anno quando dalle lucciole storiche della zona di via Sanseverino arriva la segnalazione dell’arrivo di un numero importante di nuove prostitute romene e dei loro protettori con i quali avrebbero avuto anche delle discussioni. Inizia così l’attività di monitoraggio e di osservazione che porta, pochi giorni fa, alla concessione dei due arresti. In questi mesi i poliziotti hanno tenuto sotto controllo la situazione per poterla quindi riportare nelle carte delle indagini.

Carte che parlano di ragazze che si mettevano a disposizione dei clienti durante il giorno con un orario che andava dalle 11 alle 18. Fra i clienti - nessun ragazzo ma uomini fra i 50 e i sessant’anni - c’era di tutto, dagli operai ai pensionati che si appartavano con le donne per cifre che oscillavano fra i 20 e i 50 euro a seconda della prestazione e della sua durata. E in alcuni casi si sarebbe trattato di prestazione senza alcuna protezione.

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