Feste Vigiliane, è scontro Il sindaco ferma Stanchina 

La polemica. L’assessore annuncia il passaggio dell’organizzazione a Pro Loco e Cti Andreatta lo smentisce: «Avanti con il Centro S. Chiara». Tra i due clima da “separati in casa”



Trento. «Togliere le Feste Vigiliane al Centro Santa Chiara? Per quanto mi riguarda non esiste alcuna alternativa e con l’assessore Stanchina non abbiamo mai parlato: si va avanti con il Centro Santa Chiara anche nel 2020».

È secca la replica del sindaco Alessandro Andreatta all’assessore Roberto Stanchina, dopo che quest’ultimo, in un’intervista ad un quotidiano locale, ha dato per cosa fatta il passaggio di consegne della regìa delle Vigiliane dal Centro Santa Chiara a Pro Loco (già Confraternita dei Ciusi e dei Gobj) e Consorzio Trento Iniziative. Una vicenda che non fa altro che confermare il clima da “separati in casa” in giunta che si è manifestato in modo chiaro nelle scorse settimane sul caso-Apt, quando Stanchina si è opposto (andando contro la propria maggioranza con il consigliere e collega di partito Tiziano Uez, del Patt) alla richiesta di aprire un’istruttoria in Commissione Vigilanza sul tema della trasparenza.

L’uscita di Stanchina, dunque, non ha fatto altro che irritare il sindaco e l’assessore alla cultura Corrado Bungaro, che si son visti sorpassare sulla destra dal collega di giunta. Inoltre, secondo verifiche informali di Palazzo Geremia, la Pro Loco non sarebbe mai stata coinvolta da Stanchina in un ragionamento sulle Feste Vigiliane, che per il terzo anno consecutivo – finita l’era di Guido Malossini – sono state affidate all’ente culturale di cui il Comune è socio.

«La competenza sulle Vigiliane è mia – continua Andreatta – per scelta, da dieci anni. Si va avanti anche nel 2020 con il Centro S.Chiara, con il quale abbiamo lavorato molto bene la passata edizione, con una formula di creatività, un contributo riuscito che coniuga la tradizione della festa popolare, che deve naturalmente esserci, con la qualità anche allargando il perimetro fisico delle feste, penso ad esempio al quartiere delle Albere». «Le Vigiliane – conclude il sindaco del capoluogo -non possono ridursi solo a bere e mangiare, possono benissimo stare insieme con eventi di qualità, che facciano divertire e pensare».

Sullo sfondo, quindi, una visione diversa della filosofia delle Vigiliane, che secondo Stanchina dovrebbero avere un taglio molto più “pop” rispetto al format proposto dal Centro Santa Chiara, che ha invece cercato di elevare il livello complessivo della manifestazione, strizzando l’occhio ad un pubblico che guarda ben oltre i confini comunali.

«Le parole di Stanchina sono state un fulmine a ciel sereno – ha detto Enzo Bassetti, presidente del consiglio di amministrazione del Centro Santa Chiara – a noi non è arrivata alcuna comunicazione in merito ad una fine del rapporto con l’amministrazione per l’organizzazione delle Vigiliane. Con il Comune di Trento c’è un contratto che si rinnova tacitamente: se l’amministrazione decide di rescinderlo, lo deve fare entro ottobre». Nel merito della querelle Bassetti non vuole entrare: «Noi siamo semplici esecutori: il Comune ci ha chiesto di organizzare le Feste e lo abbiamo fatto. Se domani deciderà altrimenti, non sarà un problema, non è la nostra missione principale».

Bassetti di grandi eventi se ne intende, eccome: per decenni è stato deus ex machina della Notte di Fiaba di Riva del Garda (ha lasciato la presidenza dell’organizzazione solo pochi mesi fa), manifestazione che raccoglie in pochi giorni centinaia di migliaia di persone. E sul taglio popolare piuttosto che culturale di una festa, ha le idee molto chiare: «Cosa fare delle Feste Vigiliane è un tema che compete alla politica, non certo al Centro Santa Chiara. Ma se si vuole trasformare una festa popolare in un prodotto turistico - conclude il presidente - servono investimenti e tempo».G.F.P.

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