Festa per padre Borzaga beato

Più di mille in Duomo: tanti testimoni e la messa con i confratelli laotiani


di Daniele Peretti


TRENTO. «Essere cristiano non è il volontariato, ma il dare se stessi». Una frase detta dal vescovo Tisi che potrebbe porre degli interrogativi, ma che in realtà racchiude in poche parole la vita del Beato Mario Borzaga assassinato a Vientiane, capitale del Laos a fine aprile del 1960. Il suo corpo non è mai stato ritrovato e anche le testimonianze dirette della sua missione hanno rischiato di andare perdute: «Il suo diario era fatto di tanti quaderni, che quando c'è stata l'evacuazione forzata hanno rischiato di restare nel Laos. Erano ingombranti - ha ricordato la sorella Lucia - ma per fortuna con l'aiuto della Croce Rossa è stato possibile farli arrivare a Bangkok è da li in Italia. Ho impiegato due anni per trascriverli con una vecchia macchina da scrivere e siamo riusciti a salvarli». Ieri mattina alla chiesa dell'Arcivescovile è stato un susseguirsi di testimonianze e ricordi con una suggestiva voce fuori campo che riportava frasi di Borzaga. È emersa la sua passione per l'operetta e il ricordo di uno spettacolo tenuto a Vigolo Vattaro con attori e orchestrali del paese: «Mancava però chi suonava il piano - ricorda padre Gigi Sion- Borzaga partì da Trento in bicicletta e arrivò a Vigolo Vattaro. È servita anche quella passione per fare gruppo, perché laggiù il rischio era quello di perdere la Fede». Padre Peris porta la testimonianza diretta di quello che potrebbe essere stato qualcosa di miracoloso: «Ero ammalato e sempre sotto cura ed allora mi sono appellato alla sua profonda fede e gli ho chiesto la grazia di guarire e di partire in missione: sono partito ed eccomi qui a testimoniare la grandezza di questo confratello». La fede del Beato Borzaga è anche l'espressione di un Trentino riservato e laborioso, che ha formato il carattere e la fede di questo ragazzo che a 20 ha lasciato il Seminario per entrare nella Famiglia Oblata per partire poi in missione. Il 25 aprile del 1960, Padre Mario parte da Kucatian con Paolo Thoj Xyooj catecumeno, ma non rientreranno più nel villaggio dal quale erano partiti. Nominati Martiri da Papa Francesco, sono stati riconosciuti Beati l'11 dicembre 2016: «In questa morte c'è qualcosa di simbolico- ha detto il vescovo Staccioli, dello stesso gruppo missionario - perché il catecumeno era stato formato dallo stesso Borzaga».

Nel pomeriggio una folla di mille persone ha partecipato alla messa in Duomo, celebrata dal vescovo nella quale gli oblati di Maria Immacolata hanno ringraziato per la beatificazione. Tra loro oltre cinquanta laotiani arrivati dalla Francia con abiti coloratissimi.













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