Evade a 19anni per una rapina condannato a 3 anni e 8 mesi 

Violenza alle Albere. Il giovane trentino, insieme a un minorenne, aveva aggredito due studenti al parco con calci e pugni, gettandoli a terra per rubare il portafoglio con all’interno 50 euro



Trento. Era ai domiciliari per scontare la condanna per una rapina che aveva commesso quando era minore, ma quel giorno di metà aprile era evaso e assieme al fratello (minorenne) e aveva picchiato e rapinato due studenti nel parco delle Albere. Un’azione violenta per la quale un 19enne trentino ha patteggiato una condanna a tre anni e otto mesi. E la notizia l’ha ricevuta in carcere.

I fatti risalgono al 18 aprile, un giorno caldo di primavera con il parco delle Albere che pullulava di persone che passeggiavano o che semplicemente si godevano il sole. Fra queste c’erano anche un sedicenne e un 17enne che sono diventate poi le vittime della rapina.

Calci e pugni

Una rapina caratterizzata dalla violenza, visto quello che i due minorenni hanno poi raccontato alle forze dell’ordine. Testimonianza che, dopo gli accertamenti che sono stati fatti dai carabinieri che si sono occupati delle indagini, è diventata parte integrante del capo d’imputazione. Tutto sarebbe successo in pochi attimi. I due studenti minorenni erano tranquilli nel parco quando sono stati aggrediti dal 19enne e dal fratello di quest’ultimo che di anni ne ha 17. Un’aggressione finalizzata alla rapina del portafoglio. Un’aggressione violenta fatta di calci e pugni, con le due vittime che sono state gettate al suolo e lì bloccate dal peso di chi li voleva rapinare. Rapina che poi è riuscita con la sottrazione del portafoglio di uno dei due studenti (dentro c’erano solo 50 euro) ma la violenza è proseguito visto che davanti alla reazione della vittima: il 19enne avrebbe reagito ancora con rabbia, tanto da strappare la maglietta che indossava uno dei due studenti.

Le lesioni

I due aggrediti, una volta soli, avevano chiesto immediatamente aiuto ed erano arrivati i carabinieri che avevano raccolto i primi elementi che saranno poi utili per arrivare ad identificare i rapinatori. Poi erano andati al pronto soccorso dove erano stati medicati dai sanitari e dimessi con una prognosi i cinque giorni per uno e di sette per l’altro. Dopo pochi giorni di indagini si era arrivato alla svolta con l’arresto del 19enne che, come detto, si trova ancora in carcere. La scelta processuale del suo difensore (l’avvocato Marco Vernillo) è stata quella del patteggiamento che ha portato a chiudere il primo grado con una sentenza a 3 anni e otto mesi. Il reato contestato al 19enne era quello di rapina aggravata che, come recita il codice all’articolo 628, prevede una pena che va da un minimo di 6 anni ad un massimo di venti. E a lui venivano contestate diverse aggravanti. A partire dal fatto che alla rapina hanno partecipato due persone, per passare al fatto che le vittime fossero minorenni e di aver fatto partecipare al reato un minore.













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