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Elena non ce l’ha fatta: «Ciao, piccolina...»

È morta ieri la dodicenne che da tempo lottava contro un male terribile. Solo un mese fa il video messaggio di Laura Pausini, la sua cantante preferita


di Daniele Peretti


TRENTO. «Ho riempito un palloncino con il mio amore affinché arrivi fino a Te perché Tu sarai sempre nel mio cuore. Ciao piccolina». I parenti più stretti salutano così Elena Miceli che a soli dodici anni compiuti lo scorso 15 marzo, si è arresa ieri ai postumi di una terribile malattia che paradossalmente sarebbe anche stata sconfitta, ma che ha lasciato degli effetti collaterali lentamente letali. E Elena se n’è andata proprio nel giorno della Festa del Papà salutando un padre che alla pari della mamma, aveva rinunciato a tutto pur di restare sempre vicino alla sua «cucciola» costretta in un letto dell’ospedale San Maurizio di Bolzano ormai quasi immobile e tenuta in vita da un respiratore artificiale.

Una situazione che la zia Francesca aveva così descritto in un post di pochi giorni fa, in occasione del compleanno di Elena: «Oggi la mia nipotina Elena compie 12 anni, gli ultimi due l’ha accompagnata una grave malattia che ora la costringe immobile per una radionecrosi, in un letto di ospedale. Muove solo la bocca dalla parte destra per dire sì e chiude gli occhi per dire no. Chiedo a tutti di pensare a lei in questa giornata ovunque voi siate con pensieri, parole, preghiere e sentimenti belli che possano risvegliare il suo sistema nervoso e permetterle almeno di respirare autonomamente».

La storia di Elena l’avevamo raccontata poco tempo fa, raccogliendo l’appello dei genitori che volevano farle avere un videomessaggio di Laura Pausini che era la sua cantante preferita assieme a Giorgia: ascoltava le loro canzoni che l’aiutavano ad andare avanti in questi mesi di sofferenza estrema, perché Elena è sempre rimasta perfettamente lucida e per quello che poteva, reattiva. Dopo soli due giorni Laura Pausini le aveva fatto arrivare il video messaggio, e ogni volta che Elena lo ascoltava, sorrideva e le mandava dei bacini.

La sua e quella della famiglia Miceli è stata una storia di sofferenza, ma anche di grande amore nella quale la speranza non è mai venuta meno. Purtroppo però a cedere è stato il fisico minato da un inevitabile bombardamento di chemioterapia e di cure pesanti che sarebbero anche riuscite a sconfiggere quel maledetto tumore, ma lo hanno fatto lasciando conseguenze devastanti alle quali non è stato possibile porre rimedio. Conseguenze che però Elena ha sempre affrontato col sorriso, con tanto coraggio e con una speranza che non aveva mai perso.

E come il papà ci ha raccontato era spesso lei a fare coraggio sia ai genitori che a tutte quella persone che le sono state vicine. Il suo è stato un peregrinare continuo da un ospedale all’altro. Al primo manifestarsi della malattia a Bolzano, poi a Firenze per l’intervento, a Verona dove c’è quella terapia intensiva pediatrica che manca in tutta la regione e poi ancora Bolzano dove è stata messa a disposizione una stanza con tre letti, per permettere ai genitori di restare sempre vicini a Elena.

Purtroppo la perdita dei movimenti attivi e passivi, ha costretto Elena alla dipendenza costante da un autorespiratore che le ha tolto la possibilità di parlare. Così nella difficoltà il rapporto si è fatto ancora più stretto, fatto di sguardi, di intuizioni e condivisione di tanti momenti che ora entrano a far parte dei ricordi, mentre per tutti Elena è diventato un angelo che potrà finalmente ballare sulle note delle canzoni di Laura Pausini e di Giorgia.













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