Deggiano, si pensa già alla ricostruzione

Ieri la visita del presidente della Provincia, Lorenzo Dellai. Il sindaco Tevini garantisce: «Procedure burocratiche veloci»



COMMEZZADURA. Una tempestiva valutazione dei danni e massima disponibilità da parte dell’ente pubblico a velocizzare le procedure per la ricostruzione degli edifici distrutti o danneggiati dal rogo. E’ stato il tema al centro dell’incontro tra il sindaco di Commezzadura, Ivan Tevini, e il presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, che nella tarda mattinata di ieri è salito a Deggiano con l’assessore Ugo Rossi per un sopralluogo nell’area devastata dall’incendio e per incontrare le persone rimaste senza una casa. Dellai ha anche ringraziato Franco Mattarei, comandante dei vigili del fuoco di Commezzadura, e l’ispettore Maurizio Paternoster per la rapidità dell’intervento.

«Come prima cosa - ha detto Tevini - stiamo preparando delle schede per ogni abitazione, così da capire quanti danni ci sono stati e quali interventi necessitano». L’ente pubblico, evidentemente, non può partecipare alle spese di ricostruzione: «Non siamo di fronte ad una calamità naturale, ma il presidente Dellai ha lasciato aperta una porta per eventuali interventi che riguardano la parte pubblica, come la viabilità, che in questo caso si è dimostrata un problema, soprattutto nella parte alta del paese. Vedremo. Da parte nostra - continua Tevini - posso garantire la massima velocità nelle procedure di inizio lavori per la ricostruzione delle prime case. Tra l’altro si tratta di edifici risanati da poco e quindi questo faciliterà il nostra lavoro».

Tevini conferma che, per ora, non è stata firmata l’agibilità delle abitazioni dove risiedono dodici persone: «Preferisco che vengano fatte delle verifiche con calma. Tutti gli sfollati ora sono da parenti o amici e se la loro permanenza fuori casa dovesse prolungarsi, il Comune interverrà se ci sarà bisogno». E’ stata già scartata l’ipotesi del dolo: «Per quanto ci riguarda, non è mai stata presa in considerazione. Non c’era alcun motivo». Tevini chiude anche il capitolo acqua, visto che qualcuno si è lamentato per la scarsità in occasione dell’incendio: «Neppure con un lago vicino si sarebbe potuto fare meglio, viste le dimensioni del rogo».

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