Coop Alta Brenta, bufera per gli ammanchi di cassa

Madonna di Campiglio, il presidente Piero Maffei e il direttivo si sono dimessi I soci solidali con i vertici, ma gli ultimi episodi di dipendenti infedeli pesano


di Elena Baiguera Beltrami


MADONNA DI CAMPIGLIO. Terremoto ai vertici della cooperativa Brenta Alta. Piero Maffei, dopo nove anni, ha deciso di lasciare. I nuovi consiglieri sono Paola Cozzio, Barbara Andreoli, Francesco Stefani, Fausto Aldrighetti e Albert Ballardini.

A breve il nuovo direttivo indicherà il presidente. Anni non facili quelli che hanno segnato la vita della Cooperativa Brenta Alta, che nel 2000 ha realizzato, in convenzione con il Comune di Pinzolo, 243 posti auto per i proprietari delle unità immobiliari del circondario, dei quali soltanto 33 sono rimasti al Comune e vengono occupati a rotazione, per la sosta breve. Nella sua relazione il presidente uscente Piero Maffei, elenca le difficoltà strutturali, figlie di un difetto di posa della guaina di impermeabilizzazione durante l’edificazione. Le maggiori difficoltà che sia Maffei che gli altri soci hanno dovuto affrontare però, riguardano gli ammanchi di bilancio: un primo episodio a causa di una dipendente infedele dello studio di consulenza contabile al quale si affida la cooperativa, peraltro tempestivamente risolto con il risarcimento totale della somma più gli interessi, da parte dello stesso studio. Il secondo caso, è relativo all’inverno 2012 -2013, dove si imputa alla persona incaricata delle custodia del parcheggio un ammanco di cassa di circa 21 mila euro. La persona naturalmente è stata denunciata all’autorità giudiziaria e la causa è in corso.

Il clima tra i soci peraltro non si è deteriorato, nessuno imputa alla gestione Maffei responsabilità di sorta. «Sono incidenti – dichiarano i soci – non prevedibili e per i quali non sarebbe giusto gettare la croce addosso a nessuno. Semmai qualche lamentela è arrivata per le manutenzioni non sempre puntuali, ma nulla di più». Nonostante questo dopo una prima idea di rimanere consigliere, Maffei decide di lasciare e con lui tutto il suo direttivo composto da Giorgio Vidi, Adriana Somadossi, Antonio Dalla Giacoma e Matteo Cozzio. «Non ho mai chiesto un centesimo, nemmeno per un rimborso spese – dichiara Maffei – ed il mio direttivo, che ringrazio di cuore, ha operato con lo stesso spirito».

Gli interventi realizzati che Maffei annovera sono diversi: è stata chiesta la chiusura delle griglie sul tetto del garage, sono stati realizzati i bagni pubblici, una parte del garage è stata controsoffittata, sono state installate le luci a led, è stato sostituito l’impianto di automazione, è stata eliminata l’acqua nella fossa dell’ascensore, sono state realizzate le contro pareti nel giro scale, si è chiesto al Comune di spegnere la fontana della piazza, è stato indennizzato l’Hotel La Baita per le crepe all’entrata, è stata costruita una tettoia sopra la rampa di accesso per ripararla dalla neve. È in cantiere una casetta in legno per ospitare il nuovo ufficio.

Il problema principale che rimane da affrontare riguarda le infiltrazioni d’acqua, la quale si deposita sulla carrozzeria delle automobili creando macchie difficili da asportare. L’ intervento per risolvere in modo definitivo costa circa 1000 euro a posto auto, con una spesa complessiva di circa 300 mila che il comune di Pinzolo ha già fatto sapere di non poter finanziare. La persona indicata dal nuovo direttivo come presidente è Albert Ballardini, già presidente della cooperativa di gestione del parcheggio Dolomiti di Brenta, ma nulla è ancora deciso.













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