politica

Consiglio in ferie, ma molte leggi attendono l'approvazione

Dagli sgravi Irpef all'omofobia fino alle agevolazioni alla cultura: ma se ne riparla a settembre



TRENTO. C’è il disegno di legge della giunta che ridefinisce gli sgravi Irpef alle famiglie meno abbienti. C’è la contestata legge d’iniziativa popolare sull’omofobia, sulla quale la IV commissione ha rinviato la discussione all’aula. C’è un altro disegno di legge, sempre della giunta, che istituisce il nuovo istituto di statistica, e poi un disegno di legge di Lucia Maestri sulle agevolazioni fiscali per le attività culturali e quello di Nerio Giovanazzi sul Corecom.Sono le leggi in lista d’attesa per la sessione di settembre del consiglio provinciale.

Un mese dopo, a ottobre, toccherà al ddl di Giacomo Bezzi sul tema sensibile dell’affidamento dei minori e poi alla legge sul turismo dell’assessore Dallapiccola, appena presentata in commissione. A Roma il premier Renzi ha sollecitato i parlamentari a ridurre le ferie. Davvero a Trento non si poteva aggiungere una tornata consiliare a inizio agosto e anticipare qualcuno di questi temi già in calendario e pronti per essere discussi in aula?

«Una convocazione in più può anche starci», risponde Alessio Manica, capogruppo del Pd in consiglio provinciale, «ma questo non avrebbe stravolto la produttività del consiglio». «Se si concepisce il consiglio come una fabbrica, capisco che 40 giorni di stop possano sembrare molti, ma la realtà è che durante l’anno non ci sono altre pause lunghe. Quella di agosto è un’interruzione organizzativa funzionale per concentrare le ferie di 35 consiglieri ma soprattutto per la macchina amministrativa che lavora per il consiglio». Per Manica occorre distinguere: «Un conto è l’attività della giunta che ha compiti operativi, lo dico per la mia esperienza da sindaco quando non si staccava mai per più di due settimane di seguito. Altra cosa è l’assemblea legislativa, dove l’importante è programmare l’attività». «Capisco che siamo diventati la classe meno difendibile, ma personalmente ad agosto mi troverete al gruppo Pd».

Dedicherà il mese di agosto a preparare disegni di legge il capogruppo del Patt Lorenzo Baratter : «La questione vitalizi ci ha sottratto moltissimo tempo, voglio recuperare e predisporre un disegno di legge richiede tempo e preparazione, andare sul territorio, confrontarsi con i soggetti interessati e con l’ufficio legislativo». «Chi fa attività politica non deve timbrare il cartellino, ma chi lo fa con senso di responsabilità lavora 15 ore al giorno e rinuncia a tantissimo della propria vita privata. Per me si poteva mettere una seduta di consiglio anche a Ferragosto, non sarebbe stato un problema. Ma il nostro lavoro non è solo stare in aula».

«Se fosse solo questo - osserva il capogruppo Upt Gianpiero Passamani - lavoreremmo 30 giorni all’anno». «Ma è evidente che l’attività di consigliere è anche altro. Io ferie non ne faccio da anni, neanche prima di diventare consigliere. Il gruppo Upt rimarrà sempre aperto anche a Ferragosto, con turni a rotazione. E non è solo un segnale di facciata, da lavorare ce n’è finché si vuole». «Se il consiglio si ferma ad agosto è per consentire le ferie dei funzionari e a 35 consiglieri». «Noi non lavoriamo dal lunedì al venerdì, ma spesso anche nei fine settimana. E il nostro non è un contratto a tempo determinato. Tra 5 anni andremo davanti ai cittadini che ci giudicheranno per quello che abbiamo fatto». ©RIPRODUZIONE













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