Cattedre vuote: “chiamata unica” da migliorare 

Trento. Doveva essere una rivoluzione e in parte lo è stata. ma il sistema di chiamata unica per i docenti precari, i cosiddetti supplenti, ha fatto registrare anche più di un problema, tanto che a...



Trento. Doveva essere una rivoluzione e in parte lo è stata. ma il sistema di chiamata unica per i docenti precari, i cosiddetti supplenti, ha fatto registrare anche più di un problema, tanto che a quasi tre settimane dall’inizio dell’anno scolastico ancora ci sono moltissime cattedre scoperte. questo non per colpa del sistema a chiamata unica ma soprattutto per la mancanza di insegnanti con i requisiti necessari. lo dimostrano i casi dei docenti di sostegno e di quelli del clil. all’inizio dell’anno mancavano 140 insegnanti sul sostegno e 130 sul clil. in queste settimane la situazione è migliorata di poco. le scuole stanno chiamando, per quanto riguarda il sostegno, anche i docenti iscritti nelle liste per le altre materie e che non hanno il titolo specifico per il sostegno, ma non trovano molti insegnanti disponibili. per quanto riguarda il clil è ancora più difficile, dal momento che per insegnare la propria materia in lingua inglese è necessario avere almeno il certificato b2 e per conseguirlo ci vuole un po’ di tempo. ma un gruppo di 39 genitori della scuola primaria di centa san nicolò lamenta anche inconvenienti più specifici del sistema a chiamata unica. in particolare si contesta la sanzione prevista per i docenti che rifiutano un incarico assegnato in una scuola e si vedono, per questo motivo, impossibilitati a concorrere per un altro incarico in quella stessa scuola. i genitori dicono che questa misura potrebbe mettere a rischio la continuità scolastica dal momento che alcuni insegnanti non possono scegliere la classe che avevano l’anno precedente. ma dalla provincia si fa notare che questa norma è stata studiata proprio per assicurare la continuità scolastica e che si tratta di una norma che era in vigore già da prima del sistema di chiamata unica. la norma si applicava anche negli anni passati per il vecchio sistema degli sms. chi non rispondeva alla chiamata della scuola oppure rifiutava la proposta di supplenza veniva depennato dalla lista della stessa scuola per tutto l’anno scolastico. quindi non c’è alcuna novità su questo. piuttosto la chiamata unica è da registrare su altri aspetti. soprattutto quello degli spezzoni. il sistema, infatti, offrendo un incarico per volta impedisce di mettere insieme più spezzoni in una stessa scuola per poter offrire allo stesso docente una cattedra piena o quasi.













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