Casoni, sporco e maleducazione

Mozziconi di sigaretta gettati dalle finestre: «Sanzioni ai trasgressori»


Laura Lorenzini


TRENTO. Un lastricato di mozziconi nel cortile, muri che si scrostano quando piove e nello scantinato tracce di vomito ed escrementi che nessuno lava da quindici giorni. Ai Casoni di via Giusti una decina di famiglie ha scritto all'Itea per denunciare lo stato di sporcizia di alcuni interni. Con una richiesta particolare: che si trovi il modo di multare chi getta le cicche dalle finestre.

Colpa di immigrati ma non solo, riferiscono i firmatari, perché anche le famiglie nostrane hanno preso la pessima abitudine di utilizzare il cortile come posacenere, con il risultato che il marciapiede è ricoperto da una coltre di mozziconi gialli.

Più che uno stato di degrado generico, denunciato dalla Lega Nord qualche mese fa con una manifestazione, ai Casoni sembrano persistere problemi di inciviltà, manutenzione e sorveglianza, concentrati in alcuni punti. Adesso è il civico 57 via via Giusti a soffrire di una situazione di pulizia alquanto precaria, stando alla testimonianza di alcuni inquilini. Un'anziana, che ci fa da Cicerone senza voler essere citata per timore di rogne, racconta che da settimane evita di invitare parenti e amiche per la vergogna di far vedere dove vive.

All'esterno, nel piazzale davanti alla scala che porta agli appartamenti, pacchetti di sigarette e cartacce giacciono da giorni senza che si muova una scopa. Dentro l'ascensore è scrostato, con tasti consunti e odore di muffa. Al primo piano pareti annerite invocano un po' di colore. E infine lo spettacolo più degradante, nello scantinato. Tracce di vomito ed escrementi sulle scale, coperti da tovaglioli di carta, oltre a puzzo di urina, fazzoletti sporchi e le solite cicche.

Condominio di fumatori e, forse, meta di gente sbronza e sbandata: «Abbiamo scritto due lettere all'Itea, l'ultima quindici giorni fa - racconta la signora -. "Manderemo un ispettore", ci hanno garantito. Invece non abbiamo visto nessuno. Allora abbiamo telefonato all'Azienda sanitaria, chiedendo un sopralluogo, ma ci hanno spiegato che l'uscita costa 150 euro. Ma noi siamo pensionati, non possiamo permettercelo».

La situazione, a quanto risulta, è confinata a uno spicchio di cortile. Due portoni più in là, ad esempio, l'ingresso è pulito, con problemi che riguardano invece pezzi di muro che si scrostano ad ogni temporale. Il problema evidentemente è legato a casi di maleducazione individuale e brutti giri: «Noi in casa abbiamo tantissimi giovani e fumatori, che sono a quanto pare privi di posacenere - spiegano i firmatari -. A questo punto o gliene regaliamo uno a testa, oppure l'Itea deve inserire sui cartelli il divieto di buttare le sigarette dalle finestre e minacciare con sanzioni i trasgressori».

Quanto allo scantinato, la richiesta è di sostituire il portoncino d'ingresso con uno di ferro o blindato, com'è stato fatto altrove. Nel frattempo urge un intervento igienico per ripulire gli spruzzi di vomito che testimoniano bisbocce notturne. «Sono quindici giorni che evitiamo di andare in cantina, perché si cammina tra gli escrementi - lamentano gli inquilini -. C'è pieno di odore e di mosche, non vogliamo prenderci qualche malattia».













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