Trento

Caso Baratter, polemica tra l'ex pm Kessler e Donata Borgonovo Re

Il commissario europeo anti-frodi giustifica  l'accordo del capogruppo del Patt di versare soldi agli Schuetzen in cambio dell'appoggio alle elezioni  



TRENTO. Polemica via Fb tra il commissario europeo anti-frodi ed ex pm (nonché ex presidente del consiglio provinciale) Gianni Kessler e la consigliera provinciale Donata Borgonovo Re sul caso Baratter. Se quest'ultima era stata tra i primi nel Pd a prendere le distanze dal capogruppo del Patt Lorenzo Baratter, condannando il patto sottoscritto tra lui e gli Schuetzen, dove prometteva di versare 500 euro al mese in cambio del loro sostegno, a sorpresa Kessler, qualche giorno dopo commentava la vicenda Baratter affermando che non vedeva differenze tra la promessa agli Schuetzen e  l'accordo che un candidato fa con il proprio partito quando candida, di versare le quote mensili di finanziamento.

Kessler oggi rincara la dose: "Cara Donata Borgonovo Re, che definisci sul giornale i miei commenti su Fb come un 'assist non richiesto' al consigliere provinciale Baratter, che ha promesso un contributo all'associazione degli Schützen in caso di elezione. Io ho posto una questione a tutti quelli che si sono stracciate le vesti: dov'è la differenza tra questo atto, considerato moralmente e politicamente scandaloso e la stessa promessa di pagamento firmata dai candidati nei confronti del partito che li mette in lista? Tu mi rispondi dicendo l'ovvio, cioè che gli Schützen non sono il partito in cui il consigliere si è candidato".

E aggiunge: "Ma ancora non ho la risposta: perché la stessa promessa di pagamento fatta al partito che ti candida diventa moralmente accettabile? Non è anch'essa scandalosa? Io credo che ogni promessa di pagamento legata alla elezione di rappresentanti nelle istituzioni sia quantomeno problematica. E non è (ancor più) scandaloso che la candidatura stessa sia condizionata dal partito alla promessa di pagamento? Vedi, Donata Borgonovo Re, non faccio 'assist' a nessuno, anzi allargo la questione. Perché quando ci si scandalizza si è più credibili se si guarda anche alla trave nel proprio occhio. Avrei pensato di trovarti pronta ad affrontare con libertà questi temi, essenziali per la qualità della nostra democrazia".

I commenti sul profilo Fb di Kessler non si sono fatti attendere. Giacomo Bezzi, consigliere di Fi, afferma che se passasse il principio che sia legale versare pagamenti alle associazioni private in cambio del voto, ci sarebbe la corsa e aggiunge che lui, in quanto candidato alla presideza della Provincia di Trento contro Tossi, dal quell'accordo è stato danneggiato. Gli altri commenti sono tutti in disaccordo: la risposta a kessler è che c'è una bella differenza tra sostenere il partito con cui candidi e sostenere un'associazione privata. Il dibattito è destinato a continuare.













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